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Federauto attacca Monti sull'aumento dell'IVA

Di Giuseppe Cutrone
Pubblicato il 12 ott 2012
Federauto attacca Monti sull'aumento dell'IVA
La decisione del Governo Monti di approvare un nuovo aumento dell'IVA ha scatenato la reazione di Federauto, che teme l'aggravarsi della recessione.

La decisione del Governo Monti di approvare un nuovo aumento dell’IVA ha scatenato la reazione di Federauto, che teme l’aggravarsi della recessione.

La legge di stabilità approvata la scorsa notte ha introdotto l’ennesimo aumento dell”IVA, che da luglio 2013 salirà di un punto percentuale attestandosi così a un massimo del 22%. A distanza di poche ore dal provvedimento non sono mancate le prime reazioni, che hanno coinvolto anche il mondo delle quattro ruote, dove a parlare è Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di auto, di veicoli commerciali e industriali dei marchi presenti sul mercato italiano.

A parlare per conto di Federauto è stato il suo presidente, Filippo Pavan Bernacchi, che ha evidenziato come: “I 5 miliardi di minori imposte dovute al taglio Irpef vengono di fatto annullati dall’incremento dell’Iva. Siamo allibiti. La nostra è un’economia basata sui consumi e la politica fiscale del Governo Monti ha colpito e colpisce i consumi, producendo la moria di centinaia di migliaia di imprese, negozi, alberghi, artigiani, e chi più ne ha più ne metta. Basta vedere come hanno demolito i beni di lusso e la nautica”.

Da Federauto sono arrivate quindi pesanti critiche, anche perché l’aumento dell’IVA al 22% rischia di colpire ancora di più un settore, quello auto, già pesantemente segnato dalla crisi di questi anni. Sempre secondo Bernacchi: “Tutto questo produce disoccupati a ciclo continuo. L’Iva su un telefonino incide pochi euro, su un autoveicolo pesa in media 220 euro per ogni punto. Con questa coltellata alle spalle un cliente pagherà quindi l’auto 440 euro in più rispetto all’era pre-Monti. E infatti il mercato auto ha perso il 40% circa dal 2007 a oggi”.

Il presidente di Federauto ha quindi citato i numeri, che vedono 220.000 posti di lavoro a rischio e delle stime che per il 2012 prevedono meno di un milione di vetture private vendute.

Per Pavan Bernacchi il rischio di tale politica del Governo Monti è quello di fare cadere l’Italia ancora più in recessione, fino a distruggere giorno per giorno l’economia reale. Una critica è infine stata riservata dal numero uno di Federauto anche agli ecoincentivi per l’auto elettrica, a riguardo dei quali ha affermato: “A questo si aggiunga la beffa del provvedimento che partirà a gennaio 2013 sull’auto elettrica, promosso dall’onorevole Ghiglia e altri, che tutta la filiera non vuole. Proponiamo ancora di bloccarlo e destinare quei milioni di euro ai terremotati o ad abbassare le accise sui carburanti. Sono soldi pubblici buttati e noi che ne beneficeremmo non li vogliamo”.

Insomma all’indomani del nuovo aumento dell’IVA lo scontro tra il mondo dell’auto e il Governo si acuisce, con la speranza che gli addetti ai lavori possano avere un confronto efficace e fruttuoso con un mondo della politica che non sempre si è dimostrato in grado di cogliere le esigenze del settore.

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