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Ferrari: il Cavallino sbarca a Wall Street

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 21 ott 2015
Ferrari: il Cavallino sbarca a Wall Street
Come preannunciato, la domanda di titoli Ferrari va oltre le attese: le azioni debuttano a New York a un valore unitario di 52 dollari.

Come preannunciato, la domanda di titoli Ferrari va oltre le attese: le azioni debuttano a New York a un valore unitario di 52 dollari.

52 dollari per azione. E’ il prezzo unitario dei titoli Ferrari che, con il simbolo “RACE”, si preparano al debutto di Wall Street: alle 15,30, ora italiana le azioni del Cavallino sbarcheranno alla Borsa di New York: un “ballo della debuttante” che arriva nella settimana in cui il circus della Formula 1 si prepara all’appuntamento con il Gran Premio degli Stati Uniti, in programma sul tracciato di Austin.

Il prezzo massimo assegnato ai titoli (la forchetta annunciata nei giorni scorsi oscillava fra 48 e 52 dollari), comunicato ieri in tarda serata dai vertici di Fca – Fiat Chrysler Automobiles che in occasione dell’Ipo hanno venduto – compresa una “greenshoe”, cioè la opzione di sovracollocamento – una quota che corrisponde al 10% circa del capitale, si deve alla elevata domanda che le azioni Ferrari hanno suscitato fra gli investitori. In dettaglio, è stato annunciato che la domanda ricevuta dalle banche collocatrici (Ubs in funzione di coordinatrice globale, Bofa Merrill Lynch, [glossario slug=”banco”] Santander, Allen & Co., Bnp Paribas, Mediobanca, JP Morgan) si è rivelata molto più elevata rispetto al monte – titoli in offerta: in questo caso, è chiaro che la “potenza” del nome Ferrari (un marchio che si trova costantemente in testa fra i brand più forti del mondo) abbia avuto un rilevante peso su un’attuale situazione non facile, che vede più di una Ipo in difficoltà.

Dalla cifra unitaria di vendita con la quale il titolo Ferrari debutta a Wall Street (è pressoché sicuro che, anche per motivi affettivi, le azioni Ferrari saranno acquistate anche dall’ex presidente Luca Cordero di Montezemolo), è da rilevare che il valore globale di Ferrari è di 9,82 miliardi di dollari (al cambio: 8,65 miliardi di euro); Fca incassa meno di 1 miliardo di dollari (corrispondenti a circa 865 milioni di euro). L’elevato valore di debutto per i titoli Ferrari a Wall Street deriva dalla limitata quantità di titoli offerti alla Ipo, che hanno permesso a Ferrari di ottenere una valutazione che si avvicina a quella delle “storiche” aziende luxury piuttosto che a brand del settore auto.

Il prossimo step, per Ferrari, è proiettato all’inizio del 2016, quando cioè avverrà lo scorporo del marchio di Maranello da Fca (attualmente Fiat Chrysler controlla l’80% di Ferrari: il 10% residuo è di Piero Ferrari); l’asseganzione dei titoli Ferrari andrà a tutti i soci del Cavallino e ai possessori delle obbligazioni convertibili. Secondo quanto era stato indicato nei giorni scorsi, il nuovo Consiglio di amministrazione sarà composto da Sergio Marchionne (presidente Ferrari e amministratore delegato Fca), Amedeo Felisa (AD Ferrari) e dai consiglieri Louis Camilleri, Giuseppina Capaldo, Eddy Cue, Sergio Duca, Piero Ferrari ed Elena Zambon. Va notato che Piero Ferrari ed Exor (holding della famiglia Agnelli che da inizio 2016 deterrà il 24% del capitale), grazie alla possibilità di esercitare il doppio voto prevista dalla legge olandese potranno mantenere il controllo dell’azienda. Successivamente all’operazione di scorporo, potrà essere chiesta la quotazione del titolo anche a Milano.

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