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Ferrari: la storia del Cavallino Rampante

Di Francesco Donnici
Pubblicato il 25 set 2011
Ferrari: la storia del Cavallino Rampante
In un video ufficiale la Ferrari narra in modo semplice e passionale la storia del mitico Cavallino Rampante.

In un video ufficiale la Ferrari narra in modo semplice e passionale la storia del mitico Cavallino Rampante.

Ferrari ha pubblicato un video ufficiale che descrive in modo breve, ma appassionato, la storia del marchio del Cavallino Rampante, dalle sue origine fino all’attuale evoluzione.

Il mito di Francesco Baracca

Il video parte con una carrellata d’immagini di repertorio accompagnate da una voce fuoricampo che racconta le origini del cavallino dipinto sulla carlinga del caccia da combattimento di Francesco Baracca, pilota ed eroe della prima guerra mondiale, abbattuto sul Montello durante un combattimento. Nel lontano 1923, dopo la vittoria di Enzo Ferrari al primo circuito del Savio disputatosi a Ravenna, il conte Enrico Baracca, padre di Francesco, incontrò il giovane Ferrari. Dopo quel primo incontro ne seguì un successivo, al quale era presente anche la madre del celebre aviatore, la contessa Paolina Biancoli. Proprio quest’ultima suggerì all’ancora inesperto pilota modenese di adottare sulle proprie vetture il simbolo appartenuto a suo figlio: “Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna“.

Il debutto vincente nel 1932

Il cavallino rampante di colore nero fu inserito in uno scudetto caratterizzato da uno sfondo giallo canarino, colore simbolo della città di Modena, impreziosito da un tricolore italiano sull’estremità superiore, mentre ai lati della parte bassa furono applicati le lettere S. ed F. (Scuderia Ferrari). Il simbolo Ferrari fece il suo debutto nel 1929 su tutto quello che riguardava l’azienda automobilistica di Maranello, ma non sulle vetture da competizione, le quali appartenevano ancora all’Alfa Romeo e quindi sfoggiavano l’emblema della costruttore di Arese, ovvero un quadrifoglio Verde su un triangolo bianco.

Il debutto dello scudetto su un’automobile Ferrari arrivò nel 1932, durante l’emozionante 24 ore di SPA del 9 e 10 luglio. Il buon auspicio del Cavallino rampante fu confermato dalla vittoria della vetture Ferrari pilotata da Taruffi e D’Ippolito, seguita da quella di Siena e Brivio. Dopo quella vittoria lo scudetto ha contrassegnato tutte le partecipazioni ufficiali della Scuderia Ferrari negli anni Trenta, fino all’assorbimento della scuderia nel reparto Alfa Corse, diretto da Enzo Ferrari sotto la gestione della costruttore del biscione.

La nascita dell’azienda Ferrari 

Dopo una pesate crisi economica, nel 1937, l’Alfa Romeo si ritirò dalle competizioni e pochi anni dopo nacque l’Auto Avio Costruzioni, divenuta poi definitivamente Ferrari a partire dal 1947 quando la costruzione di autovetture divenne l’attività principale dell’azienda. La nascita della nuova società richiese l’elaborazione di un nuovo marchio che trasformò lo scudetto Ferrari in un rettangolo, posizionato sul muso di tutte le sportive della Casa di Maranello.

Per distinguere le vetture ufficiali Ferrari da quelle dei molti clienti privati che partecipavano alle competizioni, nel 1952 Enzo Ferrari decise di ripristinare il vecchio scudetto con il Cavallino Rampante maggiormente stilizzato. Da allora questo scudetto fu sempre applicato senza modifiche su tutte le Ferrari fino a giorni nostri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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