Ferrari: c'è il turbo nel futuro del Cavallino
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Si fanno avanti le indiscrezioni sul futuro della produzione di Maranello: a breve – medio termine è atteso il debutto di un V6 turbocompresso.
Ferrari trasferirà nella produzione di serie l’esperienza dei nuovi regolamenti F1 che scatteranno nel 2014. Si tratta dell’introduzione del motore turbo anche fra le Gt stradali. In attesa di conoscere le dichiarazioni ufficiali da Maranello, nelle scorse ore le prime indiscrezioni hanno iniziato a comparire sul Web. Più nel dettaglio, secondo Motor Trend, a Modena si sta considerando lo sviluppo di un V6 turbocompresso che equipaggerà la normale produzione Ferrari: per intenderci, la stessa architettura che dal 2014 sarà impiegata nella massima Formula.
Per Ferrari non si tratta di una novità in senso assoluto, ma gli esempi di tecnologia turbo vanno ricondotti agli anni 80, il decennio che vide il boom della [glossario slug=”sovralimentazione”] fra le Case auto: ovvero la “piccola” 208 (2 litri), la 328 erede diretta della celebre 308 e la leggendaria F40. Al termine dei 1.000 esemplari realizzati per quest’ultima, il capitolo “turbo” in casa Ferrari si chiuse. Ma non per sempre, secondo i rumors espressi dal Web.
>> Guarda le immagini della Ferrari 208 Turbo
I motivi del possibile ritorno di Ferrari alla sovralimentazione vanno rivisti nella generale evoluzione della tecnologia powertrain finalizzata all’efficienza energetica senza perdere d’occhio le prestazioni. Come dire: il downsizing (piccole cilindrate, elevate potenze) la cui strada è stata tracciata, indirettamente, circa quindici anni fa da Fiat con l’invenzione del common rail e, negli ultimi anni, portato avanti dai grandi Gruppi tedeschi e dalla stessa Fiat, in un futuro a breve-medio termine si affaccerà anche in casa Ferrari. Appunto, con un V6 turbo (ma forse sarebbe meglio dire: bi-turbo).
A questo proposito, nuove indiscrezioni indicano che gli uffici tecnici Ferrari non hanno escluso nulla riguardo a nuove tecnologie da impiegare sulla produzione di serie, perché il marchio continuerà a tenere al primo posto nella scala dei propri interessi l’elevata potenza dai motori; nello stesso tempo, si dovrà prestare la necessaria attenzione alle severe regole sulle emissioni di CO2.
Già negli anni scorsi, Ferrari aveva iniziato le prime timide sperimentazioni per il new deal della sovralimentazione. A fine 2009, indicava il responsabile tecnico Jean-Jacques His ad Autocar, una serie di test erano stati condotti su una Ferrari 430 laboratorio equipaggiata con turbocompressore. Il tecnico francese aveva dichiarato che la strada del turbo, per Ferrari, sarebbe stata percorribile a patto di superare la fondamentale questione del turbo-lag, cioè il vuoto di potenza che si verifica, per una frazione di secondo quando il pilota preme sull’acceleratore, nei motori turbocompressi, soprattutto ad elevate prestazioni.
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