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Ferrari: tutto pronto per la quotazione in Borsa a Wall Street

Di Francesco Donnici
Pubblicato il 24 lug 2015
Ferrari: tutto pronto per la quotazione in Borsa a Wall Street
La Casa di Maranello si prepara a sbarcare in borsa, ma la sede fiscale continuerà a restare in Italia.

La Casa di Maranello si prepara a sbarcare in borsa, ma la sede fiscale continuerà a restare in Italia.

Dopo le numerose indiscrezioni e i primi annunci, il Gruppo FCA (Fiat-Chrysler) ha ufficializzato il futuro ingresso della Ferrari alla Borsa di Wall Street, New York.  Il Gruppo italo-americano attraverso la controllata New Business Netherlands Nv – pronta a trasformarsi in Ferrari Nv – ha presentato alla Sec (autorità di controllo Usa) tutti i documenti necessari per l’offerta pubblica iniziale di azioni ordinarie, attualmente detenute da Fiat Chrysler Automobiles.

Nel comunicato ufficiale diramato da FCA si precisa che la sede fiscale della Casa del Cavallino Rampante resterà in Italia. Questa dichiarazione conferma quanto già detto lo scorso 9 luglio, ovvero che la scorporazione di Ferrari dal Gruppo FCA non determinerà il cambio della residenza fiscale della Casa di Maranello che continuerà a pagare nel nostro paese le tasse sui propri redditi. Solo la sede legale sarà spostata in Olanda, come del resto quella del Gruppo FCA. L’entrata in Borsa della Ferrari e il cambio della sede legale non influiranno sui livelli di occupazione e sulle attività lavorative della Ferrari in Italia che rimarranno ben salde a Maranello.

L’oggetto dell’offerta non supererà il 10% delle azioni della Ferrari, anche se il numero di azioni ordinarie e il range dell’offerta non sono stati ancora stabiliti.  Le banche di investimenti che agiranno per conto della Ferrari sono Ubs Investment Bank, BofA Merrill Lynch e Banco Santander, mentre il ruolo di Global Coordinator sarà rivestito dalla Ubs Investment Bank. La nota diffusa da FCA specifica inoltre che:” Il registration statement relativo a tali strumenti finanziari  è stato depositato presso la Sec ma non è ancora stato dichiarato efficace. Tali strumenti finanziari non possono essere venduti, né possono essere accettate offerte per il loro acquisto prima che il registration statement divenga efficace”.

La Ferrari si presenta alla borsa di New York con un passato e un presente più che solido: l’ultimo bilancio consolidato, ovvero  quello del 2014, vanta un fatturato netto di 2,76 miliardi di euro, con un aumento del 18,29% rispetto al 2013 (427 milioni di euro). Nel 2013, i ricavi netti della Casa del Cavallino Rampante hanno raggiunto quota 2,3 miliardi di euro, mentre l’anno precedente erano stati di 2,2 miliardi di euro, con un incremento di ben 110 milioni di euro. Gli Stati Uniti rimangono il primo mercato per la Ferrari, con una quota del fatturato del 30% nel 2013 e del 25% nel 2012, mentre un altro 30% è stato assorbito da Germania, il Regno Unito, la Francia, la Svizzera e l’Italia.

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