Ferrari: una 625 TF del 1953 sarà all’asta Bonhams di Monaco
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Come “Highlander”, ne è rimasta una sola. E si tratta di una vettura che, seppure non in possesso di un palmarès “a cinque stelle”, vede nella propria nobilissima origine, nella altrettanto elevata paternità e nei nomi dei piloti che la portarono in gara, valide motivazioni per aggiungere ulteriore esclusività al proprio “unicum”. Si tratta dell’unico esemplare esistente, sul mini-lotto di unità a suo tempo costruite (appena tre) di Ferrari 625 TF-Targa Florio, disegnata nel 1953 su disegno della Carrozzeria Vignale (che si ispirò alla propria realizzazione 250MM in versione “barchetta”) ed esecuzione affidata a Scaglietti. Gli archivi di Maranello indicano che due degli esemplari prodotti erano in configurazione Spider; il terzo, una Coupé.
Di queste tre “sorelle”, ne è sopravvissuta una: la spider che sarà fra le protagoniste dell’asta Bonhams in programma a Monaco il prossimo 11 maggio, e che costituisce uno degli eventi di contorno al GP Historique, a sua volta “corona” del Maggio monegasco in vista del GP di F1 che si terrà il 27.
La Ferrari 625 TF attesa all’asta Bonhams (per la quale ci si aspetta un’aggiudicazione nell’ordine di 4,5-6,5 milioni di Euro) porta in dote, come i due esemplari non più esistenti, l’adozione dell’unità motrice da 2,5 litri a quattro cilindri con testata e monoblocco in lega, distribuzione bialbero e lubrificazione a carter secco, derivata dal motore installato sulla coeva Ferrari 625 F1 progettata come quest’ultima da Aurelio Lampredi, e abbinato ad un cambio a quattro rapporti collocato al retrotreno (“Transaxle”). Rispetto alla monoposto, il 4 cilindri della 625 TF eroga 10 CV in più (220 CV). Su un “tradizionale” telaio a tralicco di tubi in acciaio e carrozzeria in alluminio, la “barchetta” 625 Targa Florio presenta sospensioni anteriori indipendenti a quadrilateri trasversali e posteriori a ponte De Dion e doppi puntoni. Sia all’avantreno che al retrotreno sono presenti balestra trasversale ed ammortizzatori idraulici. L’impianto frenante è a tamburo su tutte e quattro le ruote.
Nella propria (breve) carriera agonistica, la Ferrari 625 TF attesa all’asta di Monaco il prossimo 11 maggio prese il via alla Coppa delle Dolomiti del 1953 ed al GP dell’Autodromo di Monza per vetture Sport del 29 giugno dello stesso anno, rispettivamente con il leggendario Umberto Maglioli (uno dei migliori “stradisti” italiani) e Mike Hawthorn, che con Ferrari (e la Dino 246) sarebbe, poi, diventato campione mondiale F1 (1958).
Per la spider carrozzata Vignale non ci furono vittorie assolute, tuttavia la sua “vita” (agonistica e non) successiva è stata decisamente rocambolesca. Dopo essere passata di mano attraverso diversi proprietari, varcò l’Atlantico alla volta del sud America per rimanerci un decennio e prendere parte ad un grande numero di competizioni, anche con un motore differente da quello originario. In seguito, la 625 TF sbarcò nuovamente “in patria”, dove restò in deposito a Napoli fino alla metà degli anni 70. Un completo restauro le permise, in tempi più recenti, di essere al via di alcune delle rievocazioni per auto storiche di maggiore prestigio, dalla Mille Miglia alla Le Mans Classic.
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