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Fiat: avviata la produzione Maserati a Grugliasco

Di Eleonora D'Uffizi
Pubblicato il 30 gen 2013
Fiat: avviata la produzione Maserati a Grugliasco
L'intero cda Fiat presente al taglio del nastro. Lo stabilimento sarà dedicato a Gianni Agnelli, alla sua figura e al rapporto con la sua terra.

L’intero cda Fiat presente al taglio del nastro. Lo stabilimento sarà dedicato a Gianni Agnelli, alla sua figura e al rapporto con la sua terra.

Cerimonia di inaugurazione di eccellenza per le Officine Maserati Grugliasco: ha partecipato infatti l’intero consiglio di amministrazione Fiat, riunito anche per esaminare i conti del quarto trimestre e dell’intero 2012. L’ad Sergio Marchionne al taglio del nastro ha sottolineato come l’impianto, costato al Lingotto un miliardo di euro, sia «simbolo e speranza per l’Italia, la dimostrazione che si può combattere il declino e avviare un nuovo corso».

Marchionne ha voluto anche rassicurare autorità, lavoratori e sindacati presenti sul futuro dell’azienda in Italia: «Tutti i produttori di massa perdono soldi in Europa e soffrono di un problema cronico di sovracapacità produttiva, ma la Fiat non intende piegarsi alla crisi di mercato, non intendiamo rassegnarci a perdere soldi in Europa[…]. Siamo determinati a usare i nostri stabilimenti italiani come base di produzione per veicoli destinati ai mercati di tutto il mondo. Non dico che sia una strategia facile, io stesso l’ho definito un piano “non per i deboli di cuore” ma nella vita, come nel business, si impara che nei momenti difficili bisogna fare scelte coraggiose».

>> Leggi altre informazioni sullo stabilimento di Grugliasco

Il presidente John Elkann ha ricordato il nonno, il cui decennale della morte è caduto proprio lo  scorso 24 gennaio: «Lo stabilimento Maserati di Grugliasco da oggi si chiamerà “Avv. Giovanni Agnelli plant”. Si tratta di una scelta per onorare la memoria di mio nonno in modo speciale, un modo che ricordi la sua figura e soprattutto il rapporto speciale che ha sempre avuto con la sua terra».

L’ad Fiat ha indirizzato un appello alle forze politiche, affinché non confondano «i compiti e le responsabilità del mondo politico con quelli di in un’industria». «Le energie spese per attaccare la Fiat», ha concluso, «gli sforzi anche spasmodici per trasformarla in un’arena politica sarebbe molto più utile indirizzarli verso il risanamento del Paese».

 

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