Fiat-Chrysler: è ancora presto per l’auto elettrica
A dichiararlo è stato Bob Lee il capo Fiat-Chrysler Global Powertrain.
A quanto pare bisognerà aspettare diverso tempo prima di vedere una Fiat o una Chrysler alimentata esclusivamente ad energia elettrica, il motivo è semplice e quasi banale: questi veicoli costano troppo. Per cui la mossa più intuitiva da compiere è quella di attendere che i costi di produzione siano più accessibili.
Ma non è tutto, secondo Bob Lee, il capo Fiat-Chrysler Global Powertrain, “tanti consumatori sono attenti alla questione della riduzione delle emissioni. Ma non sono disponibili a rivoluzionare il loro stile di vita o a investire la cifra necessaria per acquistare una vettura elettrica“.
Per questo il Gruppo Fiat-Chrysler ha deciso di puntare sui motori turbo benzina di piccola cilindrata, applicando il cosiddetto downsizing, e sui diesel che ancora non sono così ben accetti in USA e Canada. Una scelta opinabile, se è vero che comunque più di qualcuno dei competitor sta percorrendo la via dell’ibrido tracciata da Toyota e se si considera la diffusione delle auto elettriche nei paesi scandinavi grazie al contributo statale.
Certo, i cambiamenti bisogna introdurli in maniera graduale, ma rinunciando totalmente ad una tecnologia che gli altri costruttori stanno sperimentando si potrebbe correre il rischio di dover inseguire quando i tempi saranno maturi. Dopo tutto, la Fiat dal 1990 al 1998 produsse la Panda Elettra che, nonostante i costi elevati, 25.600.000 lire, un’autonomia limitata a 100 km e dei tempi di ricarica nell’ordine delle 8-10 ore, riscosse notevole interesse. Certo, oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante e con degli incentivi adeguati i risultati di vendita potrebbero essere diversi…
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