Fiat, indagati 10 dirigenti per illecito sui rifiuti
Dieci dirigenti Fiat di Cassino e Torino sarebbero indagati per smaltimento illecito di rifiuti. Il Lingotto risponde: Non siamo al corrente
Smaltimento illecito di riufiuti e falsificazione dei certificati: è questo il motivo per cui sarebbero indagati alcuni dirigenti degli stabilimenti Fiat di Cassino e di Torino. A rivelarlo è un’ inchiesta de L’ Espresso su un’ indagine condotta dalla Forestale.
L’ accusa mossa ad alcuni dirigenti della società Fenice S.p.A., che secondo il settimanale sarebbe controllata al 100% dai quartieri alti del Lingotto (il Consorzio Fenice è stato costituio negli anni ’90 sotto la supervisione Fiat ed è passato sotto Edf all’inizio del 2000), è quella di aver classificato fanghi pericolori come rifiuti innocui al fine di risparmiare sui costi di smaltimento degli stessi rifiuti. Una frode “nociva” per l’ ambiente che avrebbe fatto finire nella discarica pericolose sostanze tossiche.[!BANNER]
A Torino tutto tace. Solo alcune dichiarazioni da un portavoce della Casa automobilistica sabauda che ha replicato così all’ inchiesta de L’ Espresso: “Fiat non è al corrente di iniziative giudiziarie riguardanti il suo stabilimento di Cassino né di indagini a carico di alcun dirigente dell’azienda. I rifiuti dello stabilimento sono gestiti dalla società Fenice, che non fa capo a Fiat ma al gruppo Edf”.
Il portavoce Fiat ha poi aggiunto: “I rifiuti provenienti dallo stabilimento derivano da un normale ciclo industriale e il loro trattamento e smaltimento viene effettuato da anni, in totale autonomia e con propri impianti, dalla società Fenice che non è controllata dalla Fiat, come erroneamente sostiene L’Espresso, ma al cento per cento dal gruppo francese Edf“.
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