Filtri abitacolo: Nissan estende la propria gamma premium
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Sono piccoli e nascosti. Ma non per questo devono essere sottovalutati: ne va della nostra salute. I filtri abitacolo (adottati per la prima volta giusto un trentennio fa: era il 1987 quando Saab ne contemplò l’impiego, inizialmente come optional) rappresentano, per molti automobilisti, un componente non essenziale nel sempre più ampio assortimento di accessori presenti a bordo dell’autoveicolo. Fatta eccezione per i soggetti che, con l’arrivo della primavera, vanno incontro a disturbi allergici, non sempre il filtro abitacolo – creato dalle aziende della filiera OEM ed aftermarket con l’obiettivo di proteggere la salute degli occupanti la vettura, evitando loro di respirare smog, pollini e fumi nocivi che penetrano all’interno del veicolo – risulta di fondamentale importanza.
Eppure, questo componente, utile sì con l’arrivo della primavera, in realtà dimostra la propria efficacia tutto l’anno. A patto che si sia ben consci di quali vantaggi esso possa offrire a conducenti e passeggeri: vale a dire, è importante sapere che il filtro abitacolo – a carboni attivi o filtri particellari, a seconda delle tipologie –, perché sia sempre efficiente (ovvero riesca a trattenere sostanze nocive, pollini e spore che dal vano motore penetrano all’interno dello “spazio vitale” dell’autoveicolo) va sostituito con periodicità: in genere, una volta all’anno o, al massimo, ogni 12.000-15.000 km. Per accorgersi che è arrivato il momento di cambiarlo, è sufficiente osservare che la ventilazione dell’abitacolo non è più ottimale, oppure sui vetri si formano condense con frequenza via via maggiore.
E l’azione del filtro abitacolo – un accessorio che, “conti in tasca”, costa all’automobilista poche decine di euro, ma gli permette di viaggiare nell’esatto comfort che un ambiente privo di sostanze nocive è in grado di offrire: e anche questo va a tutto vantaggio della sicurezza di marcia – è tanto più importante quanto si considera che, in media, gli automobilisti europei trascorrono 10 giorni interi (240 ore) in macchina all’anno, per cui l’aria che si respira a bordo delle vetture influisce sul benessere di guidatore e passeggeri.
A questo proposito, un recente studio, pubblicato dall’NCBI–National center for Biotechnology Information (qui il link per la lettura del rapporto) rivela che, in media, il 15-25% delle persone nel mondo soffre dei sintomi della febbre da fieno, che possono essere provocati dai pollini e dagli allergeni che entrano all’interno delle auto.
Si tratta, come è facile comprendere, di una questione di primaria importanza, e che vede impegnati gli stessi big player del comparto automotive. Fra questi c’è Nissan, che a pochi mesi dall’avvio di un programma di sviluppo per filtri abitacolo premium, avviato lo scorso dicembre, in queste ore comunica l’ampliamento dell’offerta al pick-up Navara ed alla recentemente rinnovata Micra.
Nel dettaglio, spiega una nota tecnica diramata in queste ore dal marchio giapponese, il programma, inaugurato a dicembre 2017, si pone quale obiettivo principale l’offerta, ai proprietari della lineup Nissan, di tecnologie di ultima generazione dedicate ai sistemi di filtraggio dell’aria nell’abitacolo: al momento, la copertura riguarda 11 modelli, fra cui X-Trail (dal 2007); Micra (dal 2010); Navara (dal 2016); e tutti i Qashqai, Juke, Leaf e Pulsar.
La tecnologia di progettazione dei filtri abitacolo premium by Nissan prevede, dal punto di vista tecnico, uno strato di carboni attivi e un trattamento superficiale ai polifenoli naturali per evitare che gas, odori e polveri sottili (come polvere e allergeni) penetrino nell’abitacolo.
Tutti i filtri premium sono testati e certificati dai laboratori indipendenti AIR TEST e RNSA e sono in grado di neutralizzare fino al 96% degli allergeni contenuti nel polline prima che arrivino nell’abitacolo.
“Con tutte le ore che passiamo in macchina, sappiamo che i filtri abitacolo svolgono un ruolo cruciale per gli automobilisti. La tecnologia dei filtri abitacolo premium consente di ridurre drasticamente odori, gas e particelle che potrebbero introdursi nel veicolo”, osserva Jean-Christophe Mercier, vicepresidente della Divisione Post-vendita di Nissan Europa.
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