Formula 1: cinque anni senza Jules Bianchi
Oggi è un giorno triste perché sono 5 anni che la Formula 1 piange Jules Bianchi, un ragazzo talentuoso, destinato a fare grandi cose, che ci ha lasciato troppo presto per un incidente che si sarebbe potuto evitare, visto che ha coinvolto una ruspa entrata in pista per spostare un’altra monoposto.
Una dinamica spaventosa che ancora oggi fa discutere
Un mezzo pesante, una ruspa che entra in pista quando le monoposto di Formula 1 girano, seppur a velocità ridotta, su un tracciato, quello di Suzuka, bagnato e sempre insidioso. La visibilità ridotta, l’uscita di strada e quello schianto che non ha lasciato scampo al pilota che gravitava nell’orbita Ferrari. Dopo 9 mesi di lotta straziante infatti, Bianchi non ce l’ha fatta, e anche il suo fisico straordinario ha ceduto. Si sarebbe potuto evitare, non è stato un incidente con altre vetture, e nemmeno un’uscita di strada finita contro le barriere, questo particolare non fa altro che alimentare la rabbia per la scomparsa prematura di un ragazzo di 25 anni determinato in pista ma sempre educato e composto al di fuori dell’abitacolo.
Aveva un futuro in Ferrari
Come Leclerc si era formato in un team minore e poi sarebbe dovuto passare in Ferrari, lo ha ammesso lo stesso Domenicali, allora team principal delle rosse, dopo la tragedia. Purtroppo però il destino ha deciso per lui e così Bianchi non ha potuto provare il brivido di essere un pilota titolare al volante di una Ferrari. Il suo talento era sbocciato con il programma Ferrari Academy e stava per raccogliere i frutti del suo lavoro in pista, un impegno fatto di costanza ed abnegazione per mettere in luce una bravura al volante riconosciuta da tutti: piloti ed addetti ai lavori.
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