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Formula 1: cinque su sei per Jenson Button a Montecarlo

Di Leopoldo Canetoli
Pubblicato il 24 mag 2009
Formula 1: cinque su sei per Jenson Button a Montecarlo
Ancora Brawn GP: quinta vittoria di Button a Montecarlo con Barrichello e Raikkonen su podio. Quarto Felipe Massa per una Ferrari in ripresa

Ancora Brawn GP: quinta vittoria di Button a Montecarlo con Barrichello e Raikkonen su podio. Quarto Felipe Massa per una Ferrari in ripresa

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Una volta sulla roulette di Montecarlo uscivano i numeri più diversi, anche per la Formula 1, che ora invece sta diventando sempre più una scienza esatta. Primo in qualifica, primo al traguardo, per la quinta volta su sei gare, Jenson Button ha veramente ipotecato questo Mondiale 2009 e con 51 punti in classifica si avvia verso il prossimo GP, quello di Turchia.

Ma c’è di più, c’è questa Brawn GP che nella classifica costruttori ha già 86 punti, più del doppio della Red Bull ferma a 42,5 e che torna a casa dal Principato con la terza doppietta stagionale.

I più ottimisti si soffermeranno invece sul ritorno della Ferrari sul podio, che è certamente cosa importante, segno di un risveglio della squadra e del suo pilota finlandese. Ma in realtà, anche se le cose, anche sul piano delle affidabilità, sono andate meglio, bisogna ammettere che le Ferrari non sono mai state competitive con le Brawn e forse, o a nostro parere , avrebbero potuto ottenere qualcosa di più magari adottando una strategia diversa, forse a rischio. Ma chi non rischia a Montecarlo?

Ci siamo appollaiati davanti al grande schermo della TV con grande curiosità. Ce l’avrebbe fatta Kimi Raikkonen a far schizzare al comando la sua Ferrari grazie anche al Kers, che le Brawn non hanno? Il finlandese l’avrebbe azionato subito o avrebbe atteso la salita verso la Massenet per usare quei sessanta cavallini in più?

Prima delusione. Alla curva di Santa Devota si infilano per prime le due Brawn, il ferrarista ha perso anche una posizione! “Non è la prima volta che mi succede di perdere una posizione in partenza” dirà poi alla prima domanda a fine gara. Sta di fatto che perderla a Montecarlo, dove i sorpassi sono pressoché impossibili, è cosa particolarmente grave. Forse sul lato sinistro l’asfalto aveva meno aderenza. E poi le Brawn avevano gomme morbide che certamente avevano maggior trazione.

Il rebus delle gomme

Secondo punto. Ma allora perché, almeno su una Ferrari, magari quella di Raikkonen, che doveva cercare a tutti i costi di andare subito al comando, non si è pensato di montare in partenza gomme soft? Si è parlato molto di gomme a Montecarlo, dove la Bridgestone aveva portato una ulteriore gomma morbida. Che aveva naturalmente una durata limitata, dai dieci ai venti giri.

Ma alla Brawn non ci hanno pensato un attimo, ed entrambi le vetture sono partite con queste gomme, mentre alla Ferrari le morbide, obbligatorie almeno un treno in gara, sono state montate dopo la seconda sosta, correndo il rischio, per i ferraristi, di perdere anche le posizioni da podio. E’ chiaro che le gomme “soft” hanno condizionato la gara. Hanno rallentato Vettel fino a farlo fermare per primo dopo soli dieci giri, dopo che il tedeschino aveva fatto da tappo a tutti, tranne che alle Brawn.

Ross Brawn: Button come Schumi

Ma ancora una volta, quando Ross Brawn si è accorto che le soft non potevano funzionare più a lungo, e che i tempi sul giro delle sue vetture stavano peggiorando, attento anche alla strategia della Ferrari che ha fatto rientrare Raikkonen (con gomme dure) dopo 15 giri, ecco che ha richiamato prima Barrichello e poi Button. Che da quel momento in poi si sono giocati i due treni di gomme “dure” che hanno funzionato a meraviglia sino alla fine…

Che dire di Button, impeccabile dall’inizio alla fine… Il miglior complimento glielo ha fatto Ross Brawn, che ha ammesso che l’inglesino assomiglia sempre più a Michael Schumacher per come riesce a controllare la gara e vincere in scioltezza.

Alle sue spalle, con una vettura identica altrettanto efficiente “Paperino” Barrichello, per la quarta volta secondo a Monaco. E anche in questo caso bisogna vedere da quale parte si esamina la questione: è positivo, è secondo nel Mondiale, e per un pilota che stava abbandonando la F.1, che a inizio anno non aveva ancora un sedile, è certamente un grande risultato.

Raikkonen, al di là della partenza, ha ottenuto quello che poteva con una Ferrari che è certamente migliorata, ma non è ancora in grado di vincere. Idem per Felipe Massa, molto rallentato nelle prime fasi da Vettel, fino a quando il tedeschino non è entrato ai box per cambiare gomme e cinque giri dopo è finito contro le barriere a Santa Devota.

In precedenza c’era stato un leggero contatto tra Lewis Hamilton ed Nick Heidefeld, ed uno più brusco tra Buemi e Piquet alla staccata di Santa Devota che aveva messo fuori causa entrambi i piloti. Hanno assaggiato la durezza dei guardrail anche Kovalainen alle “piscine” e Nakajima proprio all’ultimo giro.

Per il resto alternarsi di cambi gomme ai box che hanno determinato qualche sorpasso (ai box). Ma di sorpassi veri, a parte il “guizzo” rapido di Rosberg che si è infilato di prepotenza dietro a Vettel lasciato passare da Massa che aveva tagliato la chicane, nemmeno l’ombra. Alla faccia dei nuovi regolamenti, dettati dalla FIA proprio per agevolare i sorpassi e rendere più spettacolari le gare.

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