Formula 1: Hamilton nella leggenda
Ne ha fatta di strada Lewis Hamilton da quanto esordì nel 2007 in Formula 1, prima ha messo in riga un Fernando Alonso fresco di due mondiali e arrivato alla McLaren per vincere, poi ha conquistato il suo primo mondiale nel 2008, nella pazzesca gara in Brasile, e da allora è arrivato a conquistare ben 5 titoli mondiali.
Così, nella gara messicana di ieri ha superato Vettel, fermo a quota 4 mondiali, ha raggiunto un pilota del calibro di Juan Manuel Fangio che con 5 titoli iridati era l’unico dietro a Schumacher e adesso punta dritto verso il record del tedesco. Intanto sull’acqua è funambolico come un altro grande, il mitico Ayrton Senna, che ha sempre eretto a suo idolo da quando ha iniziato a correre.
Ma c’è di più perché nel 2018 Hamilton è maturato, non ha sprecato nemmeno un’occasione, ha sempre capitalizzato il massimo dalla sua Mercedes anche quando le condizioni non erano favorevoli ed è diventato persino diplomatico e generoso nelle dichiarazioni verso i suoi avversari, nello specifico Vettel.
In un campionato che sembrava parlare rosso, ha saputo resistere ai momenti difficili con i piazzamenti, e poi quando ha avuto l’occasione ha vinto mostrando muscoli ed intelligenza. È in uno stato di grazia, e da quando non ha più un nemico vero in pista come Rosberg, l’unico a soffiargli un titolo con la stessa monoposto, appare rilassato e concentrato, e sembra che nessuno possa spodestarlo dal trono della Formula 1.
Stiamo assistendo alla consacrazione di quello che potrebbe diventare il più grande pilota di sempre della Formula 1 per numeri e talento, e lo sanno bene dalle parti di Woking visto che da quando Hamilton ha salutato il team non è arrivata più una vittoria.
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