Formula 1: i piloti protestano con una lettera
Incredibile: i protagonisti mettono in discussione la governance della massima formula
La protesta è forte e silenziosa, e vede per protagonisti quei piloti che sfidano la morte scaricando a terra migliaia di cavalli nei caotici weekend di Formula 1. Si tratta di un avvenimento che calamita l’attenzione, perché la massima formula è arrivata a toccare il fondo con le ultime qualifiche andate in scena nel gran premio d’Australia.
Così, grazie all’operato di Alexander Wurz, “uno di loro”, che fino a qualche anno fa indossava sistematicamente casco e tuta, i piloti hanno manifestato uno stato d’animo inquieto, affidando ad una lettera il pensiero riferito alla Formula 1 attuale.
Con parole dure, ma ferme e composte, i vari protagonisti delle gare domenicali hanno lasciato intendere che la situazione è critica, che c’è bisogno d’intervenire, e che, secondo loro, c’è la necessità di cambiare i vertici politici della categoria.
“Conveniamo che le decisioni prese nel corso delle ultime settimane siano obsolete e mal strutturate e che stiano distruggendo i progressi fatti nel corso degli ultimi anni”. Quindi, scorrendo la missiva, “vorremmo sollecitare tutti gli addetti ai lavori a riconsiderare e ristrutturare l’attuale governance della Formula 1. Ogni decisione relativa al futuro della categoria dovrebbe essere basata su un piano ben preciso, in linea con i valori della categoria”.
Ecco, si capisce benissimo quali siano i problemi della Formula 1 attuale, e si comprende che non è una dichiarazione di guerra, ma una constatazione di una situazione giunta al capolinea. A tal proposito, è emblematico un altro passo dove i piloti spiegano: “vogliamo offrire il nostro aiuto per mantenere alto il livello della Formula 1 e fare in modo che rimanga tale anche in futuro. Cerchiamo di fare gli interessi di tutti”.
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