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Formula 1: il campionato virtuale nasce nel segno delle contraddizioni

Di Redazione
Pubblicato il 24 mar 2020
Formula 1: il campionato virtuale nasce nel segno delle contraddizioni
Al momento non è partita nel migliore dei modi neanche la Formula 1 virtuale con pochi piloti iscritti e numerose difficoltà

La Formula 1 non parte, i piloti si annoiano, qualcuno vorrebbe correre in modo diverso, così si mette su un campionato virtuale che possa sostituire quello reale per le gare fino ad ora rimandate. La ricetta, sulla carta, è tanto semplice quanto efficace, le star del volante giocano da casa, con le loro postazioni ed il pubblico può seguire il tutto sui social. Al momento però non tutti hanno aderito per motivi differenti.

Alcuni non sono attrezzati, altri non hanno dimestichezza con i videogame

Il fatto è che non tutti sono fan dei videogiochi, Vettel ad esempio, nel suo tempo libero si occupa di altro e non potrebbe essere da subito competitivo, altri non hanno proprio gli strumenti giusti, prendiamo l’esempio di Hamilton e Bottas, ai quali la Mercedes sta pensando di allestire le postazioni. E poi, secondo i rumors, c’è anche chi avrebbe chiesto un extra per questa parte ludica della sua carriera. Ma a questo non vogliamo credere, perché soprattutto in questo momento di difficoltà economica i piloti di Formula 1 non hanno certo di cui lamentarsi.

Paura di perdere contro i fenomeni Verstappen e Norris

Comunque, c’è un aspetto che in molti non hanno considerato, l’ego dei piloti, non di tutti certo, ma della maggior parte. Infatti, Verstappen e Lando Norris sono due esperti di videogiochi, due ragazzi che non hanno paura di gettarsi nella mischia, come hanno già fatto, correndo il primo contro veterani del calibro di Barrichello e Montoya per poi perdere con i gamers più accaniti, mentre il secondo aveva già partecipato al GP d’Australia virtuale arrivando sesto su Twich in una corsa virtuale in c’erano anche altri personaggi famosi tra cui il portiere del Real Madrid Courtois.

La Ferrari schiera i giovani dell’Academy

Per la prima gara la Ferrari ha schierato il pupillo della F3 Shwartzman, di 21 anni, e Bieganovic, un sedicenne che corre in F4, tra le altre scuderie Latifi aveva risposto presente, ma per il momento l’iniziativa non sembra decollare.

Ferrari vincitrice nel campionato eSports

C’è un’altra faccenda inoltre, ogni team è iscritto in maniera ufficiale al campionato eSports e lo scorso anno, a differenza del mondiale reale, è stata la Ferrari a vincere con il fortissimo Davide Tonizza. Che sia di buon auspicio anche per il campionato vero e proprio quando si potrà tornare a correre?

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