Formula 1: i trucchi al limite del regolamento
Nella storia della Formula 1 ci sono stati tanti casi di monoposto alterate al limite del regolamento.
Tra gli appassionati di Formula 1 in molti ricordano le epiche battaglie in pista tra i piloti che, nel corso degli anni, si sono alternati al vertice della classifica della popolarità. Ma sono tanti gli estimatori di questo sport che hanno nella memoria episodi meno edificanti, con monoposto che hanno vinto col trucco o col sospetto.
Un esempio del passato è dato dalla Brabham BT46B con la grande ventola posteriore. Corse un solo gran premio, lo vinse, ma successivamente fu bandita dal mondiale. Persino la Benetton di Schumi del 1994 è stata messa sotto accusa dall’allora compagno di squadra Verstappen, che ha sostenuto, in una dichiarazione, che la vettura gemella, quella del 7 volte iridato, era in realtà diversa e con sistemi elettronici segreti, ma ovviamente, si tratta solamente di un’accusa che non trova un riscontro tecnico.
Poi ci fu il mass damper sulla Renault di Alonso, che fu vietato nella stagione 2006 dopo il GP di Francia, proprio quando fu adottato da altre squadre, mentre nel 2009 ci fu il diffusore della Brawn GP ad essere sotto inchiesta, ma, alla fine, la FIA assolse la scuderia che vinse il mondiale con Button.
La storia continua nel 2012, quando furono sotto accusa le mappature dei motori della Red Bull, ed arriva fino ai nostri giorni con la Mercedes accusata di abbassare la pressione delle gomme in movimento per avere maggiore aderenza.
Alla fine, la monoposto che vince è sempre sul filo del regolamento e viene messa sotto accusa dagli avversari, magari da coloro che sono stati meno scaltri nell’interpretazione dello stesso.
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