Formula1: la Ferrari festeggia in Ungheria
Poteva essere una doppietta per il team di Maranello
La vittoria di Sebastian Vettel nel gran premio di Formula 1 d’Ungheria, la sua prima su questo tracciato, è stata come una doccia gelata in questo luglio caldissimo. Una gioia inaspettata per tutti i tifosi Ferrari, che colora di rosso un weekend destinato a tingersi di grigio.
Ovviamente, considerando quanto è accaduto fino alla parte conclusiva della corsa, quando dei problemi alla power unit hanno costretto al ritiro Kimi Raikkonen, ci sono state dichiarazioni differenti a fine gara, figlie dell’umore diverso dei due driver Ferrari.
“Siamo riusciti a fare una gran partenza, ma poi eravamo in possesso di un gran passo ed è stata una grande vittoria. L’entrata della Safety Car nella seconda parte di gara non ci ha certo aiutato, è stato un momento di confusione, ma ce l’abbiamo fatta. Per fortuna che Rosberg non ha montato le Soft, perché sarebbe stato difficile difendere la posizione, ma alla fine anche con le Medium abbiamo mostrato di avere un buon passo“. Ha spiegato Vettel.
Mentre Raikkonen ha ammesso: “nel complesso oggi è andata come nella mia prima parte di stagione. La velocità non è mai mancata, ma siamo stati davvero molto sfortunati in determinati frangenti. Spesso succede qualcosa che limita le nostre prestazioni nonostante il nostro passo sia davvero buono. Dobbiamo evitare che tutto ciò continui ad accadere. Dobbiamo voltare pagina. La velocità c’è sempre, ma dobbiamo smettere di fare errori e sperare inoltre di avere più fortuna nei prossimi Gran Premi“.
Insomma, se Vettel è sul tetto del mondo, Raikkonen è alle prese con un momento no che non accenna a passare, soprattutto per via di una sfortuna che l’attanaglia da troppo tempo. Ma questa volta almeno, visto che ha dovuto ritirarsi per problemi alla vettura, non dovrà sorbirsi le classiche critiche che anticipano il nome del suo probabile sostituto nel 2016. Anche perché, con un Kimi così non è detto che ci sia bisogno di un altro pilota al suo posto.
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