Fritz Henderson: l'ipotesi bancarotta per GM si può evitare
Il problema si fa spinoso sulla questione dei tagli ai posti di lavoro di General Motors, una questione tutt’altro che lontana
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La General Motors può evitare la bancarotta, ma ad un prezzo molto grave: il possibile taglio di ulteriori posti di lavoro. Lo ha affermato Fritz Henderson, nuovo Amministratore delegato del Gruppo statunitense, intervistato sabato sera nel programma televisivo “Meet the Press”.
Il nuovo numero uno della GM, alla domanda se un provvedimento tanto grave quanto definitivo come la bancarotta potrebbe essere inevitabile, ha risposto di no. Tuttavia, il processo non sarebbe per niente indolore: le sue intenzioni, ha dichiarato Henderson, sono di venire incontro alle esigenze date dall’amministrazione governativa di agire rapidamente e, se necessario, di “tagliare” ancora più in profondità.
D’altro canto, la Casa Bianca ha imposto un tempo limite di 60 giorni per arrivare ai primi risultati. E vale la pena ricordare a questo proposito, che l’industria statunitense dell’auto, compresa la rete di vendita, nel 2008 ha perso 400 mila posti di lavoro, con un passivo di miliardi di dollari.
La GM aveva già ricevuto aiuti statali pari a 13,4 miliardi di dollari, e nelle scorse settimane ha chiesto un nuovo finanziamento da 16 miliardi.
Secondo Henderson, tuttavia, la bancarotta è un’ipotesi nemmeno troppo remota: “I nostri piani, al momento, sono di portare a termine il lavoro. E’ chiaro che, potendo, preferiremmo arrivare ad una salvezza per la GM senza la bancarotta; se, nel frattempo, ci trovassimo a dover fare i conti con questo provvedimento, il nostro operato proseguirebbe comunque”.
Ma la notizia che in molti temevano è relativa all’ipotesi di ulteriori licenziamenti e alla chiusura di alcuni impianti di produzione, una possibilità che Fritz Henderson lascia trasparire: “Non ci possiamo permettere di tenere tutto”.
Immediata la risposta politica. La senatrice democratica del Michigan Debbie Stabenow ha fatto sapere che “L’ipotesi della bancarotta non vedrà il mio supporto, nemmeno se si trattasse di una possibilità remota. Questo provvedimento non farebbe altro che spostare le pensioni degli ex lavoratori GM alle casse dello Stato. Inoltre, l’ultima cosa che ci viene in mente è di chiedere ai lavoratori dei sacrifici sproporzionati alle loro possibilità”.
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