Renault Clio RS: la prova su strada e in pista
Con 200 CV sotto il cofano, la Renault Clio RS è una piccola belva da domare.
Ricordate i tempi delle piccole sportive tutte cavalli e adrenalina? Quelli della mitica Fiat Uno Turbo I.E., della Renault 5 GT Turbo, della Peugeot 205 GTI, tanto per citarne alcune? Bene, pare che da qualche mese, complice l’accanimento fiscale sulle auto di grossa cilindrata e l’esigenza di ridurre le emissioni, il cosiddetto downsizing, le piccole “bombe” son tornate. Accanto alla Peugeot 208 GTI, alla Fiesta ST è arrivata la tanto attesa Clio R.S. e di colpo si torna con la mente agli anni ’80. Abbiamo provato la sportiva della Losanga, su strada e in pista, per vedere come si è evoluta rispetto alla sua adrenalinica progenitrice. Con il 1.6 turbo da 200 CV la potenza è rimasta identica, ma per il resto è cambiato tutto…
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Esterni: 5 porte e non sentirle
La Renault Clio di ultima generazione ci aveva già convinto al momento del lancio, ma la variante “cattiva”, contraddistinta dalla sigla R.S. è ancora più affascinante grazie al frontale che strizza l’occhio alla F1, allo [glossario slug=”spoiler”] posteriore e al [glossario slug=”diffusore”] che non sono li solo per una funzione estetica, ma hanno un’effettiva valenza aerodinamica. Bello il doppio scarico rettangolare, intriganti i cerchi neri con pinze dei freni rosse. Con le maniglie posteriori annegate nei finestrini e i passaruota muscolosi sembra una tre porte, ma mantiene tutta la praticità di una cinque porte. Dopo tutto, è l’unica della categoria ad offrire questa soluzione a vantaggio della praticità d’utilizzo.
Interni: un abitacolo racing
Il volante con il punto zero evidenziato ed il logo R.S. la scritta Renault Sport sulla plancia, le rifiniture rosse per le prese d’aria, lo sterzo, il cambio e i pannelli porta, la pedaliera in metallo e i paddles dicono che non è la solita Clio, ma una piccola bomba nata per correre. La seduta alta farebbe pensare il contrario ma l’abbraccio dei sedili anteriori ci riporta a considerare la Clio R.S. come un’auto da prendere sul serio. Per il resto è la vettura che conosciamo, con la parte centrale della plancia in nero lucido e il pratico display touchscreen per avere tutto a portata di dito. Certo, alcune plastiche non sono proprio all’altezza della situazione, come quella dei pannelli porta, che, per altro, risultano invadenti all’altezza dei gomiti, ma l’aspetto generale è gradevole.
Su strada: basta non esagerare…
Un corpo vettura leggero, con 200 CV erogati da un 4 cilindri 1.6 turbo, la trazione sulle ruote anteriori, e una coppia di 240 Nm a soli 1.750 giri, rappresentano gli ingredienti ideali per realizzare un bel sottosterzo, e non importa che l’elettronica tenda a simulare l’azione di un [glossario slug=”differenziale”] a slittamento limitato, se si esagera con il gas, l’auto ne risente, allarga la traiettoria e impegna in maniera gravosa gli pneumatici 205/40 su cerchi da 18 pollici. Anche in rettilineo bisogna sapere controllare gli istinti, perché se lo scatto diventa imperioso ogni volta che si affonda il piede destro, le reazioni sullo sterzo si fanno sentire e le ruote tendono a copiare le asperità dell’asfalto obbligando il guidatore a correggere la traiettoria con interventi calibrati.
Insomma: le piccole bombe son tornate e vengono in mente subito le reazioni simili provate con la mitica Uno Turbo I.E. Ovviamente, se non si esagera con il gas e non si guida come un rapinatore inseguito da una volante, allora le cose cambiano: si sfrutta l’erogazione, il motore sempre in tiro, si pennellano le curve con un filo di gas e senza accorgersene si viaggia a ritmi insostenibili per molte auto mettendo a repentaglio la patente ad ogni allungo… Ecco, la Clio RS va guidata con rispetto, senza tirarle il collo, solo allora si può apprezzare il lavoro svolto dagli ingegneri Renault sull’assetto dell’auto e la prontezza nell’inserimento in curva, consapevoli di avere sotto il piede una riserva di gas che potrebbe far saltare in aria una città intera…
In pista: una vera sportiva
Con tanta potenza sotto il cofano, le gomme ribassate e il [glossario slug=”cambio-a-doppia-frizione”] con i comandi al volante non potevamo rimanere lontano dai cordoli, e così ecco che siamo andati ad Anagni, sul circuito dell’ISAM che con le sue curve in successione rappresenta il [glossario slug=”banco”] di prova ideale per questa piccola al testosterone. Inutile lasciare i controlli, proviamo subito a girare a briglie sciolte, con due pressioni sul tasto che magicamente fa illuminare nel display centrale la scritta Renault Sport. Disattiviamo anche l’ESP, tanto in circuito si può fare – ma per strada, per carità, lasciate perdere – e diamo il via ad un rodeo degno di auto ben più dotate in materia di cavalleria ed assetto. La Clio R.S. ha delle sospensioni pseudo-MacPherson all’anteriore, e dietro un ponte torcente con [glossario slug=”barra-antirollio”] più grande del 10% rispetto a quella del modello precedente, mentre i freni vantano dischi da 320 mm all’anteriore e 260 mm al posteriore. Sì d’accordo ma in curva come va? Come una trazione anteriore con tanti cavalli, e non è uno scherzo guidarla al limite; intanto in staccata con tutta la sua potenza frenante e il grip delle ruote da 18 pollici tende a galleggiare sul posteriore, quindi o si ha tanta concentrazione e si riesce a sfruttare il trasferimento di carico per inserirla in curva, o meglio non essere troppo aggressivi, una volta al centro della curva è meglio seguire le regole di ogni corso di guida che si rispetti, ovvero prendere la corda e non anticipare il gas, pena un [glossario slug=”sottosterzo”] accentuato che porta fuori traiettoria e ti fa litigare con il cronometro. La buona notizia è che non è difficile recuperare la traiettoria ideale, mentre in appoggio la Clio R.S. non ha perso l’abitudine di alzare la ruota posteriore interna. Quindi, guidare la piccola sportiva della Losanga equivale a ballare la salsa con una partner scatenata, bisogna sempre stare attenti a dove si mettono i piedi, pardon le ruote, per non spezzare il ritmo.
In tutto questo, il [glossario slug=”cambio-a-doppia-frizione”] a 6 marce con tanto di paddles, per quando più adatto ad una guida racing, visto che consente di non staccare le mani dal volante, non sempre sembra capace di stare al passo con la cattiveria del 1.6 turbo, ma consente di andare nella zona alta del contagiri senza passare automaticamente al rapporto successivo. Dopo aver preso le misure alla Clio R.S. possiamo dire che è sicuramente una sportiva con la S maiuscola, magari con un carattere vecchia scuola che di questi tempi è una cosa rara. Di conseguenza, anche se impegnativa, è sicuramente gratificante da guidare, ma richiede una certa dose d’esperienza per portala al limite, proprio come le piccole bombe degli anni ’80. Avete notato che non ci siamo soffermati sui numeri che indicano l’accelerazione e la velocità massima? Bene, non ce n’è bisogno, la Clio R.S. è così esuberante che il suo potenziale sembra non finire mai e si ha sempre la consapevolezza che sia un piccolo missile a 5 porte difficile da raggiungere sul misto persino dai mostri sacri dell’automobile.
Prezzo: 23.500 euro
Con 23.500 euro di listino la Clio R.S. non è che sia proprio a buon mercato, soprattutto se si pensa che la Peugeot 208 GTI si parcheggia in garage con 1.450 euro in meno, ma la Renault ha un [glossario slug=”cambio-a-doppia-frizione”] con comandi al volante e l’innegabile vantaggio delle 5 porte. Inoltre, la dotazione di serie è importante e annovera tra gli accessori anche il navigatore satellitare e il bluetooth.
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