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General Motors risarcisce le vittime dopo lo scandalo della molla difettosa

Di Giovanni Mercadante
Pubblicato il 15 apr 2015
General Motors risarcisce le vittime dopo lo scandalo della molla difettosa
Sono già 84 gli accordi raggiunti su un totale di 4343 richieste di risarcimento.

Sono già 84 gli accordi raggiunti su un totale di 4343 richieste di risarcimento.

Sono 84 gli accordi che General Motors ha raggiunto con le famiglie delle vittime del difetto del blocchetto dell’accensione, mentre per gli infortunati sono 93. E il numero continuerà gradualmente a salire. Alla data del 31 gennaio, il termine ultimo per presentare richiesta di danni la GM ha ne contate ben 4.343 di cui 478 relative a casi di decesso. Chi accetta il risarcimento rinuncia automaticamente a ogni altra forma di azione legale.

L’inizio di questa vicenda risale al 2002 quando la Chevrolet Cobalt e la Saturn Ion escono sul mercato. I due modelli, infatti, montano il blocchetto di accensione difettoso: la costante elastica della molla essendo troppo bassa non riesce a sopportare sempre il peso della chiave, se puoi il guidatore ha un portachiavi pesante o prende una buca, allora la chiave si sposta da on a off senza che chi guida se ne accorga. Niente [glossario slug=”servosterzo”] così come niente servofreno, perdere il controllo dell’auto è un attimo: c’è a chi è andata bene ed è rimasto ferito, chi invece ha perso la vita. 

La GM sapeva tutto dal 2004 ma fino al 2010 fa finta di nulla, incidenti stradali e vittime così iniziano ad aumentare in maniera smisurata, fin quando, nel 2014, l’azienda ha deciso di fare Mea Culpa e procedere al richiamo dei prodotti difettosi. Oggi l’azienda ha iniziato a pagare per i suoi errori: una molla difettosa del valore di 56 centesimi di dollari rischia di far perdere alla GM oltre 600 milioni di dollari in risarcimenti.

 

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