General Motors sull’orlo del baratro
In una nota ufficiale il Gruppo americano lancia l’allarme: “Senza piano di rilancio, nessuna continuità aziendale”
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La crisi si sente, nonostante tutte le misure che si sta cercando di adottare. E non è un caso allora che General Motors, uno dei tre colossi americani, lanci segnali da far tremare i polsi.
“Se non si riesce ad applicare con successo il piano di rilancio – si legge in una nota ufficiale indirizzata alla Sec, la Consob americana – potremmo non essere in grado di garantire la continuità aziendale e potremmo essere costretti a chiedere la protezione dai creditori in base al codice fallimentare americano“: un annuncio-shock che porterebbe il Gruppo a ricorrere al cosidetto Chapter 11, la legge USA che offre garanzie ai creditori nel caso in cui la riorganizzazione delle attività non sia possibile o non garantisca di coprire i debiti consolidati.
La stessa Deloitte & Touche, nota società di revisione contabile, ha posto come condizione necessaria ad esprimere un parere positivo sui bilanci consolidati GM, che il Gruppo continui la propria attività, con ciò esplicitando che il passivo consolidato del Gruppo può essere appianato solamente con una oculata riorganizzazione dell’attività. Per di più, “le continue perdite operative, il depauperamento del capitale e l’incapacità di generare sufficiente flusso di cassa […] sollevano dubbi sostanziali sulla nostra capacità di garantire la continuità aziendale”, si legge nel documento diffuso dai consulenti svizzeri.
C’è bisogno quindi di un profondo piano di ristrutturazione aziendale che possa rilanciare l’attività del colosso americano altrimenti “potremmo non essere in grado di garantire la continuità aziendale”, conclude la nota GM.
Una vera e propria “mazzata” per i piani fatti dal Governo americano e un duro colpo al sistema economico, visto che in ballo ci sono oltre 300.000 posti di lavoro.
Per cercare di uscire da questa situazione, il piano di ristrutturazione ideato da General Motors prevede l’intervento, sotto forma di partecipazione al capitale sociale, da parte di alcuni Governi europei: il Gruppo ha infatti annunciato di voler chiedere al Governo inglese, nella prossima settimana, 440 milioni di sterline in cambio di una partecipazione al capitale azionario.
Intanto, la borsa ieri ha fatto registrare un altro calo delle azioni GM che ora si attestano a 1,86 euro. Un tracollo incredibile se si pensa che meno di un anno fa, a maggio 2008, un’azione GM valeva qualcosa come 23,20 euro.
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