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GP Australia 2014: a Melbourne vince Rosberg

Di Leopoldo Canetoli
Pubblicato il 17 mar 2014
GP Australia 2014: a Melbourne vince Rosberg
Il tedesco della Mercedes si aggiudica la prima gara della stagione 2014.

Il tedesco della Mercedes si aggiudica la prima gara della stagione 2014.

Con tanta carne al fuoco, al seguito di una rivoluzione tecnica epocale, c’era da aspettarsi qualcosa di nuovo. E così è stato, in Australia, per il primo GP dell’anno, di nuovo con motori turbo (erano stati abbandonati nel 1988), tanta elettronica nuova e ancora un limite sui consumi, solo 100 kg di carburante…Che avrebbero questì ultimi potuto essere determinanti se non fosse intervenuta una Safety Car che ha ridato fiato a serbatoi e propulsori.

Le prove pre campionato erano state poco chiare, se non che sembrava evidente una certa superiorità motoristica da parte della Mercedes. E così è stato sin dalle prove, con Hamilton facilmente in pole position, e Vettel col motore Renault incapace di qualificarsi eliminato prima della terza sessione, il Q3.

Nuvole che corrono sul cielo di Melbourne, ma per fortuna pista asciutta. Tutti scelgono le gomme più morbide, a esclusione di Vettel che chissà che strategia ha in mente. Al via schizza forte dalla seconda fila Nico Rosberg che brucia tutti e va al comando davanti a Ricciardo. Alla prima curva il giapponesino Kobayashi sembra dimenticare di frenare e fa filotto coinvolgendo un incolpevole Massa.

I guai ai motori cominciano molto presto. Dopo soli 4 giri Hamilton, su suggerimento del muretto box, si ritira prima di distruggere il propulsore Mercedes (quest’anno saranno solo 5 i motori a disposizione per ogni pilota…), e il giro dopo è la volta di Vettel, la cui Central Unit non ne vuol sapere di funzionare. “Sarà un anno molto lungo” commenta filosoficamente il campione del mondo, certo non abituato a gare così brevi…

Stabilizzate le prime posizioni con Rosberg saldamente al comando davanti a Ricciardo, al debuttante Magnussen, Hulkenberg e i due ferraristi, è il finlandese Bottas a dare spettacolo con la Williams che sembra andare molto bene. Ma il giovanotto esagera, finisce a muro danneggiando la ruota posteriore sinistra. Ma non demorde, sul cerchione rientra ai box, riparte e sarà autore di una bella rimonta.

Per raccogliere parti della ruota di Bottas il direttore di gara fa uscire la Safety Car che rimarrà in pista per tre giri. Ne approfitteranno quasi tutti per entrare velocemente ai box e cambiare gomme. Tra i primi Jenson Button che pur col musetto acciaccato riuscirà a guadagnare un paio di posizioni.

Dopo 35 giri comincia il valzer del cambio gomme. Prima Button, poi Hulkenberg, Vergne (molto bene le due Toro Rosso) , poi Alonso e Raikkonen, e per ultimo al 39 giro anche il leader della gara Rosberg.

Nel finale della gara da seguire le conversazioni tra i piloti e i rispettivi muretti box, con le raccomandazioni del caso, tipo risparmia benzina, cambia mappatura e via dicendo. Ma per fortuna i giri al ralenti dietro la Safety Car hanno salvato quasi tutti. Così la gara si conclude con Nico Rosberg assoluto dominatore al volante della Mercedes numero 6, lo stesso numero con il quale il padre Keke vinse a Melbourne nel 1985 e poi il campionato mondiale.

Alle sue spalle un incredulo Daniel Ricciardo, sorriso a 36 denti, primo australiano (ma oriundo italiano…) sul podio del circuito di casa. “Ho la pelle d’oca”  ha commentato entusiasta. Completa il podio il debuttante ventunenne Kevin Magnussen, nuova giovane scoperta di Ron Dennis (che si è ritrovato al comando della McLaren) seguito dal compagno Button. Solo molte ore dopo si è appreso che Ricciardo è stato squalificato in base al nuovo regolamento della FIA e precisamente per aver violato gli articoli 3.2 del Regolamento sportivo e 5.1.4 del regolamento tecnico della F.1. Avrebbe infatti infranto il limite posto dalla FIA sul consumo istantaneo del carburante che è di 100 kg/ora. La Renault, che fornisce i motori alla Red Bull, ha subito interposto appello. Così sul podio, dietro a Rosberg, salgono Magnussen e Button. 

Solo quinta la Ferrari di Alonso, che ha avuto nelle prime fasi della gara problemi alla elettronica del motore e ottavo Raikkonen che si lamentava di una toccatina in partenza, Tra loro un convincente Bottas con una Williams in gran forma, e il tedesco Hulkenberg.

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