Gp di Singapore, lo scandalo del 2008
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Il “crashgate” che coinvolse Briatore, Piquet Jr ed Alonso.
Questo weekend è in programma il Gp di Singapore di Formula 1. Inevitabilmente, la mente ritorna a quanto accadde nella gara disputata nel paese asiatico nel 2008. Gran premio numero 800 della storia della Formula 1 e prima corsa disputata in notturna.
Alla fine la spuntò Alonso, all’epoca alla Renault. Un anno dopo, però, si venne a sapere che sull’esito di quel Gran Premio pesò un incidente organizzato a tavolino: quello di Piquet Jr, compagno di squadra dell’asturiano.
Lo spagnolo in quella gara stava attraversando un momento di difficoltà. Partito dalla quindicesima posizione, dopo aver superato quattro piloti, non riesce però a sorpassare Nakajima.
Al tredicesimo giro ecco l’incidente di Nelson Piquet junior. Arriva la Safety Car e, dopo pochi giri, grazie anche al cervellotico regolamento dell’epoca (che in caso di incidente prevedeva il divieto di ritorno ai box non prima dell’allineamento dietro la safety car) Alonso balza al terzo posto dietro Rosberg e Kubica. I due, però, sono costretti al pit-stop e l’asturiano può volare verso la conquista del Gp.
Nel settembre del 2009 Piquet junior spiattella tutto alla Fia: “l’incidente di Singapore era studiato, lo preparai nel corso del giro di ricognizione. Fui costretto da Briatore e Symonds“. Un mese prima, la Renault aveva sfruttato una clausola del contratto (il mancato raggiungimento del 40% dei punti di Alonso) per licenziarlo, promuovendo Grosjean come secondo pilota.
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