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GP di Turchia: Button come Jim Clark

Di Leopoldo Canetoli
Pubblicato il 7 giu 2009
GP di Turchia: Button come Jim Clark
A Istanbul ancora una vittoria di Jenson Button, la quarta di fila. Red Bull sul podio con Webber e Vettel, delusione Ferrari

A Istanbul ancora una vittoria di Jenson Button, la quarta di fila. Red Bull sul podio con Webber e Vettel, delusione Ferrari

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Dio mio, cosa posso dire…incredibile!“. Lo stesso Jenson Button alla fine del Gran Premio di Turchia, non sa come ringraziare i suoi meccanici. “Li avrei voluti tutti con me sul podio – dirà poi in conferenza stampa – quest’oggi ho avuto la miglior macchina della stagione…non lo so, forse la pista si è adattata alla  mia Brawn, sta di fatto che semplicemente volava…“.

Sei vittorie su sette gare, quattro vittorie consecutive: un risultato riuscito solo a gente del calibro di Jim Clark o di Michael Schumacher… Che dire? E’ nata una nuova stella che ha già offuscato il terribile coloured della McLaren, campione del mondo (e che sarà giustamente portata agli allori nella prossima gara, il GP di casa a Silverstone) o Button si è trovato da solo in un deserto?

Certo oggi in Turchia qualcuno che avrebbe potuto batterlo, almeno sulla carta, c’era. Ma ancora una volta il “baby” prodigio Sebastian Vettel, pur partendo dalla pole position, ha fatto un errore (è il terzo della stagione, dopo l’Australia e Monaco) già al primo giro, e Button che lo seguiva a ruota ne ha giustamente approfittato. Poi, per il cambio di strategia su tre fermate, Vettel ha perso anche il secondo posto a vantaggio del compagno Webber, che di soste ne ha fatte solo due.

Non è stata una gara entusiasmante, con Button praticamente in testa dal primo giro e Vettel a inseguire. L’ha movimentata il compagno di squadra di Button, il brasiliano Rubens Barrichello, che è rimasto praticamente al palo in partenza (da terzo è passato tredicesimo) ed ha dovuto inseguire con rabbia finendo prima addosso a Heikki Kovalainen, che gli rendeva impossibile il sorpasso usando saggiamente il suo kers, e poi a Adrian Sutil, contro il quale danneggiava l’ala anteriore.

Poi, con problemi alla frizione (in partenza), al limitatore e alla fine al cambio si è dovuto ritirare. Ed è stato l’unico, assieme a Fisichella, che aveva subito dato forfait per un problema di freni.

Così il campionato, con Button a 61 punti davanti a Barrichello che ne ha 35, è ormai praticamente deciso, come è decisa la classifica costruttori con la Brawn a quota 96 davanti alla Red Bull che ne ha 56,5.

Delusione Ferrari

Ci si aspettava qualcosa di più dalla Ferrari, che a Montecarlo aveva illuso tutti con una buona prestazione. Ma già in prova né Felipe Massa né Kimi Raikkonen, pur con gli aggiornamenti aerodinamici, avevano entusiasmato. In gara pochi errori, se non un contatto del finlandese che pregiudicava appena un poco la sua ala anteriore. Ma alla fine il sesto posto di Massa, e il nono di Raikkonen, non possono certo essere considerati come un risultato positivo.

Verso il 12 Giugno

Intanto si marcia a larghi passi verso il 12 del mese, data nella quale la FIA dichiarerà quali saranno le squadre, e i piloti, che potranno disputare il Mondiale 2010. Nella mattinata i piloti del gruppo FOTA hanno chiesto, preoccupati, un colloquio con i loro team manager.

E alla fine hanno convenuto che le istanze dei grandi costruttori sono quelle più corrette, e che loro rimarranno fedeli alle grandi Case. Ma né Mosley né Ecclestone si sono fatti vedere a Istanbul e nessuno sa cosa stiano decidendo. Certo i team FOTA si riuniranno ancora mercoledì, e già si parla di un “piano B” nel caso che la FIA rigetti le richieste delle iscrizioni con riserva. Sembra che i team FOTA siano disposti a promuovere una serie alternativa, magari schierando tre vetture per ogni squadra, scegliendo circuiti famosi e nazioni interessanti dal punto di vista commerciale per le grandi Case.

In effetti a Istanbul spettatori non se ne sono visti (si parla di 30 mila presenze…) e sembra che Ecclestone abbia ordinato di coprire le tribune vuote con grandi teli verdi per farle assomigliare a ridenti praterie…

Un’ulteriore ragione, la mancanza di interesse del pubblico, che dovrebbe far meditare Mosley e compagni…che starebbero forse meditando di colmare questi vuoti schierando una serie di scuderie e piloti sconosciuti…Povera F.1!

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