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GP Monaco 2013: vince Rosberg, Alonso solo settimo

Di Leopoldo Canetoli
Pubblicato il 27 mag 2013
GP Monaco 2013: vince Rosberg, Alonso solo settimo
A Montecarlo il tedesco domina la gara 30 anni dopo suo padre Keke. A podio anche le Red Bull, male le Ferrari con Massa fuori e Alonso settimo.

A Montecarlo il tedesco domina la gara 30 anni dopo suo padre Keke. A podio anche le Red Bull, male le Ferrari con Massa fuori e Alonso settimo.

Da qualche tempo sono solo loro, le gomme, le protagoniste assolute in F.1. Per carità, non vogliamo togliere nulla all’importanza che hanno, al lavoro che svolgono nel trasmettere la potenza dei motori al terreno. Ma ci è sembrato che, da qualche tempo, siano diventate talmente importanti da condizionare in assoluto ogni prestazione in gara.

Naturalmente questo è successo anche al GP di Monaco, ma con una grande novità. A dominare sin dal primo momento delle prove sono stata le Mercedes, che notoriamente da inizio stagione non riuscivano a salire sul podio perché la loro gara non era contro gli avversari, ma contro l’usura, il consumo dei pneumatici.

Dalle prove questa supremazia si è ribadita in gara, dando a un impeccabile Nico Rosberg la gioia (trent’anni dopo suo padre Keke) di aggiudicarsi questa prova prestigiosa, dominando dal primo istante della gara.

Qualcuno si è chiesto: ma come hanno fatto queste Mercedes a diventare, di colpo, estremamente competitive, quando non riuscivano a finire una gara se non sulle tele? E così si è scoperto che la Pirelli aveva svolto in gran segreto una tre giorni di prove dopo il GP di Spagna proprio con la Mercedes e questo la dice lunga sulla recuperata competitività delle frecce argento…

Ma allora i regolamenti, il veto delle prove durante il Mondiale? Sì, tutto vero. Sta di fatto che è stata la FIA ad autorizzare questa sessione di prove su richiesta della Pirelli, che a sua volta aveva invitato anche altre squadre che non sono volute andare…

Ma torniamo a Montecarlo dove i primi sei dello schieramento sono partiti ordinati mantenendo le posizioni per la prima trentina di giri. Si sa, superare a Monaco è impressa quasi impossibile, quindi via col trenino.

A movimentare la gara il brutto botto di Massa che è andato a sbattere a Santa Devota esattamente come aveva fatto il giorno prima, rimanendo intontito al collo e nei muscoli della zona per la forte decelerazione.

Per pulire la pista dai detriti esce la Safety Car e assistiamo alla farsa dei piloti che non sanno che posizione prendere nonostante le segnalazioni fatte dal commissario sulla Mercedes… Tra questi si impappinano anche Raikkonen e Alonso che perdono tempo prezioso. E quando dopo 39 giri la Safety Car rientra ai box Rosberg è sempre al comando davanti alle due Red Bull di Vettel e Webber, poi Hamilton, Raikkonen e Alonso.

Superare dicevamo è quasi impossibile. Ci prova con una manovra incredibile Hamilton alla Rascasse su Webber, ma senza riuscirci, mentre Perez particolarmente aggressivo infila prima Button alla chicane a mare e poi Alonso, costringendolo a infilare la via di fuga. Per questa manovra il ferrarista sarà poi costretto a cedere la posizione a Perez.

Al 46° passaggio altro brivido con Maldonado pressato da Chilton che vola sulla barriera al Tabaccaio. Questa volta bandiera rossa, tutti di nuovo schierati sulla linea di partenza. Con l’incredibile e inconsueta possibilità di cambiare i pneumatici.

Gara sprint per gli ultimi 30 giri ancora con una Safety Car ma al comando nulla cambia se non la posizione di Raikkonen che infilato e toccato da Perez deve fermarsi a cambiare un [glossario slug=”pneumatico”] forato.

Nel finale cede ancora due posizioni Alonso mentre Raikkonen è autore di un grande recupero. Sul podio assieme a Rosberg anche Vettel che rafforza la sua posizione nel Mondiale con 107 punti davanti a Raikkonen che ne ha 86 e Alonso 78.

Per la Ferrari gara da dimenticare. Alonso solo settimo e Massa due volte nelle barriere a Santa Devota. Ora la F.1 si sposta in Canada per il GP di Montreal, tracciato gradito anche alla Ferrari. Che dovrà vedersela, d’ora in poi, non solo con le Red Bull e Raikkonen, ma anche con le rinate Mercedes.

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