GPL e metano: nuovi incentivi per trasformazione auto Euro 3, Euro 4 ed Euro 5
Dopo la tornata di incentivi al passaggio di alimentazione verso GPL e metano per gli autoveicoli Euro 2, che si è conclusa lo scorso 15 novembre, ora è la volta delle più recenti Euro 3, Euro 4 ed Euro 5. La conferma arriva da una nota pubblicata sui siti web Consorzio Ecogas e MetanoAuto, relativa al progetto ICBI-Iniziativa Carburanti a Basso Impatto.
Le modalità di accesso ai bonus sono le stesse: i proprietari degli autoveicoli Euro 3 ed Euro 4 (autovetture e veicoli commerciali leggeri – peso totale inferiore a 35 quintali – immatricolati dopo il 1997 e comunque questi ultimi soltanto Euro 3, 4 e 5) che desiderino trasformare l’alimentazione del proprio veicolo a GPL o a gas naturale, hanno la possibilità di prenotare l’intervento presso le officine convenzionate. Piuttosto esigua la “fetta” di finanziamento a disposizione: 900.000 euro. Tale importo è a disposizione degli automobilisti che risiedono in uno dei 682 Comuni italiani che hanno aderito al programma ICBI, “piano” nazionale del quale l’amministrazione di Parma svolge un ruolo di capofila.
Una volta individuata l’officina autorizzata ad effettuare l’intervento, sarà lo stesso operatore ad interessarsi per verificare la disponibilità dell’importo; a sua volta, lo stesso autoriparatore richiede il codice di prenotazione specifico per ciascun intervento a Consorzio Ecogas che gestisce l’iniziativa. Lo step successivo, per l’automobilista, consiste nella conferma dell’appuntamento in officina per l’effettiva installazione dell’impianto a GPL o a metano (come vedremo, gli importi di incentivo sono differenti). È lo stesso installatore ad anticipare l’ammontare del bonus al cliente: il rimborso all’operatore arriverà in una fase successiva, previa indicazione specifica (relativa allo sconto) sulla fattura al cliente.
L’importo degli incentivi è differente in funzione del tipo di veicolo da convertire e del tipo di alimentazione “green” scelta: 500 euro (GPL) e 650 euro (metano) per gli automezzi privati a benzina Euro 3 ed Euro 4; 750 euro (GPL) e 1.000 euro (metano) per gli automezzi commerciali a benzina Euro 3, Euro 4 ed Euro 5; 750 euro (GPL) e 1.000 euro (metano) per i veicoli commerciali diesel.
Riguardo alla modifica dell’impianto di alimentazione, i costi possono variare da officina a officina; tuttavia, non possono superare i massimi stabiliti su scala nazionale, e che riportiamo di seguito con l’indicazione degli importi comprensivi di IVA 22%.
Per la trasformazione a GPL di un’auto a carburatori o a iniezione: 811,30 euro; impianto a controllo della carburazione: 1.220 euro; impianto ad iniezione gassosa: 1.677,50 euro; impianto ad iniezione sequenziale: 1.830 euro. Per la conversione a metano: auto a carburatori o iniezione, 1.421,30 euro; impianto a controllo della carburazione: 1.781,20 euro; impianto ad iniezione gassosa: 2.336,30 euro; impianto ad iniezione sequenziale: 2.440 euro. Eventuali “extra” da aggiungere (sempre comprensivi di IVA 22%): serbatoi toroidali (per il GPL), serbatoi speciali o ad alta capacità: 103,70 euro; indicatore di livello: 48,80 euro; variatore di fase (per la conversione a metano): 103,70 euro. Importo fisso per il collaudo e la gestione amministrativa: 130 euro.
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