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Gran Premio di Napoli 1962-2022: i 60 anni dall’ultima edizione

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 13 mag 2022
Gran Premio di Napoli 1962-2022: i 60 anni dall’ultima edizione
Il Concorso d’Eleganza Casco Azzurro per auto storiche, il racconto del Circuito di Posillipo e numerose iniziative in cartellone.

È tutto pronto per celebrare i sessant’anni dall’ultima edizione del Gran Premio di Napoli. La storica competizione, che si svolse dal 1934 al 1962 – con l’interruzione del periodo bellico – lungo il tracciato cittadino della Collina di Posillipo, tornerà sotto i riflettori degli appassionati giovedì 19 maggio con un evento organizzato dal Motor Club Casco Azzurro.

Gran Premio di Napoli 1962-2022: il programma

Nutrito il programma dell’iniziativa indetta dal sodalizio guidato da Paolo Scudieri (di recente insediatosi anche alla presidenza della Commissione Sportiva dell’Automobile Club Napoli, che patrocina la manifestazione):

  • Un meeting rievocativo nei locali del Tennis Club Napoli dove verrà ricordata la vittoria del belga Willy Mairesse su Ferrari 156 F1 nell’ultima edizione che si disputò il 20 maggio 1962, proiezioni di video e immagini storiche della corsa alla presenza di ospiti e autorità (fra i quali Antonio Coppola, presidente dell’Automobile Club Napoli che ha organizzato tutte le 19 edizioni del Gran Premio);
  • La prima edizione del Concorso d’Eleganza Casco Azzurro riservato ad auto storiche di grande prestigio: sono attese una cinquantina di vetture d’epoca, che saranno esposte al pubblico dalle 12 alle 22 all’esterno del Tennis Club Napoli, nel tratto di via Caracciolo normalmente destinato ad isola pedonale. In occasione del “display” e del Concorso d’Eleganza, si prevede anche la visita di scolaresche, per svelare ai più giovani i valori delle eccellenze italiane in ambito motoristico, che hanno contribuito a segnare l’evoluzione industriale, tecnica, economia e sociale del Paese;
  • Una ricostruzione storica dell’evento, che seguirà il Concorso d’Eleganza: il materiale d’archivio ricostruirà la trentennale “carriera” del Gran Premio di Napoli. A fare gli onori di casa il presidente del Tennis Club Napoli Riccardo Villari. Interverranno, in un meeting moderato da Enzo Rivellini (ex eurodeputato, con un passato nel Motorsport e attualmente vicepresidente del Motor Club Casco Azzurro), Paolo Scudieri – che, anticipa, illustrerà una serie di progetti dedicati al rilancio dell’automobilismo e della motonautica in chiave “green” -, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca;
  • L’assegnazione dei premi “Casco Azzurro alla Carriera” ad Antonio Maglione – che fu il vincitore della gara di Formula Junior disputata sul Circuito di Posillipo nel 1960 – ed a Piero Nappi, driver partenopeo che conta più di un migliaio di presenze in gara e numerosi trofei nella personale bacheca. Altri riconoscimenti verranno assegnati ai giovani campani emergenti nel motorismo sportivo ed a Giancarlo Bruno: il tecnico salernitano, già ingegnere di pista di Gabriele Tarquini nel WTCC, ha calcato per diverse stagioni il palcoscenico della Formula 1, prima in qualità di tecnico ai box e poi di commentatore nelle telecronache Rai.

Concorso d’Eleganza Casco Azzurro: panoramica sulle vetture in lizza

Fra le vetture di maggiore pregio attese al Concorso d’Eleganza Casco Azzurro: la Maserati 6C34M (messa a disposizione dal Museo Panini di Modena) con cui Tazio Nuvolari si aggiudicò la “Coppa Principessa del Piemonte” (denominazione delle prime edizioni della gara) e numerose vetture di assoluto livello che saranno suddivise in varie categorie:

  • Anteguerra;
  • Fino al 1965;
  • Fino al 1990;
  • Racing.

Ogni esemplare, accuratamente scelto, sa di storia e competizioni come pochi altri: detto della Maserati che fu di “Nivola”, ci saranno una Hesketh F1 (monoposto resa celebre dalle imprese di James Hunt nella prima metà degli anni 70), una March-Bmw di Formula 2, due Lola Sport-prototipo, alcune rare Ferrari, Jaguar, Lamborghini, Maserati, Porsche, Rolls-Royce. Da segnalare la presenza Alfa Romeo, fra cui ci sarà la Giulietta Sprint della Scuderia del Portello che nel 2002 vinse la Carrera Panamericana storica con al volante il napoletano Antonio Maglione.

La “rappresentanza” Lancia sarà contrassegnata da una Aurelia B24 Spider Convertibile America del 1956 e una Artena del 1932: quest’ultima, secondo alcune fonti, sarebbe l’auto con cui venne riportato a Napoli il tesoro di San Gennaro, custodito in Vaticano durante la Seconda Guerra mondiale.

La giuria del Concorso d’Eleganza

Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia, sarà alla guida della giuria chiamata a designare l’auto “Best in Show” del Concorso d’Eleganza ed all’assegnazione dei riconoscimenti “Casco Azzurro” nelle varie categorie. Con lui, il segretario generale dell’ACI Gerardo Capozza, il direttore di Quattroruote Gianluca Pellegrini, l’esperto di moda Maurizio Marinella (firmerà anche cravatte con il logo Casco Azzurro), l’ex presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, l’assessore regionale al Turismo Felice Casucci, l’assessore alla Sicurezza del Comune di Napoli Antonio De Iesu, il presidente di Unioncamere Andrea Prete, il presidente della Camera di Commercio di Napoli Ciro Fiola, il presidente di Marevivo Campania Carmine Esposito. Con loro due esperti del settore come Anita Salzano e Antonino Puorto.

Fra gli ospiti d’onore ci sarà anche Corrado Ferlaino, socio onorario del Motor Club Casco Azzurro. Il vulcanico presidente del Napoli Calcio dell’era Maradona fu, dalla metà degli anni 50 e fino alla prima metà degli anni 60, un apprezzato gentleman driver: pur non avendo mai preso parte al circuito di casa, nel 1964 Ferlaino vinse un Campionato Italiano al volante di una Ferrari GTO.

In occasione del meeting rievocativo per i sessant’anni dall’ultimo Gran Premio di Napoli, l’altro vicepresidente del Motor Club Casco Azzurro Cosimo Turizio – ex pilota napoletano che arrivò ad un soffio dalla Formula 1 – si incaricherà di illustrare insieme al socio Michele Liguori il progetto di ampliamento del mini-impianto di Cellole (Caserta), che secondo i programmi diventerà un complesso di caratura internazionale in grado anche di contribuire al rilancio del litorale domizio.

L’unico napoletano vincitore del Gran Premio “di casa” fu, nel 1960, Mennato Boffa. All’indimenticato “enfant du pays” – protagonista di una carriera agonistica quasi trent’anni: fra i numerosi successi, fu campione italiano Sport nel 1960 e 1961, vicecampione europeo della Montagna nel 1961 e terzo assoluto nel 1960 – sarà proposta l’intitolazione della grande rotonda che si trova proprio al centro dell’antico circuito, tra Via Boccaccio, Via Pascoli, Via Manzoni e il Parco Virgiliano.

Gran Premio di Napoli: trent’anni di storia

L’epopea del Gran Premio di Napoli prese il via nel 1933. Inizialmente denominata “Coppa Principessa di Piemonte” (in onore di Maria José del Belgio, moglie di Umberto II di Savoia) mantenne questa titolazione nelle edizioni del 1933, 1934, 1937, 1938 e 1939. Dopo la forzata interruzione bellica, nel 1948 i motori delle auto da corsa tornarono a rombare. La corsa, ribattezzata “Gran Premio di Napoli”, si tenne da allora sui 4,1 km di lunghezza del circuito cittadino di Posillipo. Dal 1948 al 1954 il Gran Premio di Napoli fu riservato alle monoposto di Formula 2. Dal 1954, sulla linea di partenza vennero fatte schierare le vetture della categoria Sport e le Formula 1, sebbene il Gran Premio non fosse valevole per il Campionato mondiale della massima Formula. L’ultima edizione, il 20 maggio 1962, venne conquistata dal focoso belga Willy Mairesse, al volante di una Ferrari 156 F1 “Sharknose”, modello che l’anno precedente aveva portato il californiano Phil Hill a laurearsi Campione del mondo Piloti ed aveva fatto vincere al “Cavallino” il Mondiale Costruttori.

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