Guida autonoma: incidente per la Apple Car
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L’evoluzione dei dispositivi di guida autonoma è perfezionabile. Non che ciò appaia “strano” (qualsiasi innovazione tecnologica ha richiesto le proprie necessarie fasi di collaudo ed assestamento); tuttavia, è oltremodo importante trattandosi di moduli di controllo progettati per fare, un giorno, a meno del conducente. Questo è quanto dovrebbe avvenire nei programmi a medio termine presenti sui taccuini delle priorità dei big player del comparto automotive e del settore dell’informatica, i quali da tempo percorrono strade via via convergenti. La delicatezza dell’argomento “auto a guida autonoma”, semmai, impone alle aziende di progettazione ed alle Case costruttrici una particolare attenzione, in quanto si tratta di mezzi di trasporto che – in determinate condizioni – sono potenzialmente in grado di colpire altri veicoli ed altri utenti fisici, come dimostra il tragico incidente avvenuto lo scorso marzo, in Arizona, nel quale un’autovettura a guida autonoma di Uber aveva travolto ed ucciso un pedone: un episodio a proposito del quale una inchiesta condotta dal Dipartimento federale sulla Sicurezza ha, successivamente, stabilito che i dispositivi di controllo della vettura, pur avendo “identificato” la presenza della donna, non sarebbero stati in grado di fermare in tempo il veicolo. Come conseguenza di ciò (e, secondo alcune “voci di corridoio”, anche in seguito ad una precedente collisione, risalente al 2017, sebbene in quel caso non sia stato registrato alcun ferito) i vertici del colosso di ride hailing si sono dichiarati divisi sull’opportunità di proseguire lo sviluppo della guida autonoma internamente o attuare partnership con aziende esterne.
Fra gli altri prim’attori impegnati nello sviluppo di software “self-driving”, c’è Apple: il gigante informatico di Cupertino è anch’esso, in questi giorni, alle prese con una collisione che ha riguardato una delle sue vetture a comandi automatizzati e gestiti dai moduli di bordo. L’incidente, verbalizzato da un rapporto del DMV-Department of Motor Vehicles (l’equivalente della “nostra” Motorizzazione) della California, sarebbe avvenuto nelle prime ore del pomeriggio dello scorso 24 agosto, a Santa Clara: “Un veicolo-laboratorio di Apple governato in modalità autonoma è stato urtato, mentre procedeva a velocità di manovra (circa 1 miglio all’ora, corrispondente a 1,6 km/h) stava svoltando dalla Kiefer Road per imboccare la Lawrence Expressway South, da un’altra autovettura, nello specifico una Nissan Leaf, che viaggiava a circa 15 miglia orarie (poco più di 20 km/h). Entrambe le vetture hanno subito dei danni, sebbene nessuno degli occupanti abbia riportato alcun trauma fisico”.
Il verbale raccolto dal Department of Motor Vehicles rappresenta un atto dovuto, essendo che Apple – attualmente la sua flotta di veicoli-laboratorio per i test sulla guida autonoma circolanti in California ammonta a 66 unità – non sarebbe tenuta a comunicare obbligatoriamente gli incidenti che interessano i propri veicoli: è lo stesso Dmv californiana a farne richiesta (e ci sembra una esigenza sensata, siccome la tecnologia “self-driving” di livello superiore è in fase sperimentale). Una norma redatta dal “Department”, peraltro, impone alle aziende che all’interno dei veicoli a guida autonoma in prova vi sia un operatore, pronto ad intervenire in caso di necessità. Riguardo ad Apple ed al relativo sistema di telecamere e sensori installati a bordo della vettura in prova (una Lexus RX450h), quindi, l’unica responsabilità potrebbe derivare dal fatto di non avere previsto l’imminente collisione con il veicolo che stava per incrociare. La ricerca verso la perfezione dovrà superare anche questo ostacolo, per garantire la piena sicurezza dei moduli di controllo automatizzati e la protezione degli occupanti. A questo proposito, una news pubblicata su Cnbc.com informa che altre realtà impegnate nella sperimentazione di sistemi di guida autonoma – Google e Alphabet per Waymo – avrebbero, nel tempo, inviato al Dmv californiano circa 33 rapporti relativi a collisioni che hanno interessato le rispettive auto a guida autonoma.
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