Pneumatici lisci: rischi, sanzioni, riconoscere l’usura

Francesco Giorgi
12 Agosto 2019
Usura degli pneumatici

Non ci stancheremo mai di raccomandare un costante controllo degli pneumatici: ecco come individuarne il consumo.

Utilizzare un veicolo che presenti pneumatici in condizioni non più “fresche” rappresenta un potenziale pericolo: tanto per la propria incolumità, quanto – se non soprattutto – per la sicurezza di tutti gli altri utenti della strada. Oltre ad essere un suggerimento al buon senso del singolo automobilista, motociclista od autotrasportatore, un costante controllo alle condizioni delle gomme del proprio veicolo è, di fatto, previsto dal Codice della Strada, che punisce con sanzioni (amministrative ed accessorie) apposite, come vedremo, chiunque venga “pizzicato”, nei normali controlli, a circolare con pneumatici eccessivamente consumati.

In questa guida affrontiamo la questione dell’usura degli pneumatici, come essa sia indicativa di un corretto utilizzo delle gomme oppure, al contrario, metta in evidenza una errata manutenzione delle gomme o dell’insieme del veicolo; focalizziamo l’attenzione sugli articoli del CdS e individuiamo i consigli su come riconoscere un tipo di consumo regolare o irregolare degli pneumatici: questioni di vitale importanza nell’attuale periodo estivo e di “maxi esodi” alla volta delle località di vacanza, tanto che annualmente Assogomma e Federpneus, in collaborazione con la Polizia Stradale, organizzano le campagne di controllo e sensibilizzazione “Vacanze Sicure”. L’iniziativa è stata svolta anche quest’anno.

Vacanze Sicure 2019, un’auto su dieci in Italia ha le gomme lisce

Sono all’incirca 39 milioni gli autoveicoli attualmente in circolazione in Italia. Ebbene: 3,9 milioni risultano circolare con pneumatici lisci o, quantomeno, non conformi alle prescrizioni della carta di circolazione, non omologati oppure visibilmente danneggiati. Questi sono, in estrema sintesi, i risultati di “Vacanze sicure 2019”, presentati recentemente a Roma al termine della maxi-campagna di controllo sulle condizioni delle gomme delle autovetture in Italia: 10.500 indagini – effettuate su strade a una sola corsia, autostrade, strade a due corsie e strade a più di due corsie, in sette regioni italiane (Valle D’Aosta, Piemonte, Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Puglia) in cui circola il 35% del parco autoveicoli nazionale – dalle quali è, sì, emerso come, nelle province oggetto di controllo tanto nel 2018 come nel 2019, i risultati siano da considerare nel complesso migliori relativamente alle condizioni degli pneumatici controllati. Tuttavia, la percentuale di pneumatici lisci (una media del 9%) ha raggiunto, in alcune aree geografiche, addirittura il 20%. Con una evidente correlazione fra età del veicolo e condizioni di usura delle gomme: in poche parole, a vettura “vecchia” (diciamo, con più di 4 anni di età) corrispondono mediamente gommature più consumate in rapporto alle auto “nuove” (o che non abbiano ancora effettuato la prima revisione obbligatoria che scade a 4 anni dalla prima immatricolazione).

Gomme lisce e sanzioni: cosa dice il Codice della Strada

Secondo il Codice della Strada (art. 79 in materia di “Efficienza dei veicoli e loro rimorchi in circolazione”), il comma 1 indica espressamente che “I veicoli a motore ed i loro rimorchi durante la circolazione devono essere tenuti in condizioni di massima efficienza, comunque tale da garantire la sicurezza e da contenere il rumore e l’inquinamento” nei limiti espressi dal successivo comma 2, in cui cioè il legislatore si riferisce al regolamento dove vengono contenute “Le prescrizioni tecniche relative alle caratteristiche funzionali ed a quelle dei dispositivi di equipaggiamento cui devono corrispondere i veicoli, particolarmente per quanto riguarda i pneumatici e i sistemi equivalenti, la frenatura, i dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione, la limitazione della rumorosità e delle emissioni inquinanti”. L’indicazione relativa agli pneumatici è, dunque, evidente. Ed ecco le sanzioni relative, che riguardano (comma 3) “Chiunque circola con un veicolo che presenti alterazioni nelle caratteristiche costruttive e funzionali prescritte, ovvero circola con i dispositivi di cui all’art. 72 non funzionanti o non regolarmente installati, ovvero circola con i dispositivi di cui all’articolo 80, comma 1, del presente codice e all’articolo 238 del regolamento non funzionanti”: la sanzione amministrativa varia da un minimo di 85 euro ad un massimo di 337 euro.

Relativamente alle “prescrizioni tecniche”, il CdS invita a fare riferimento all’art. 237 del Regolamento, che nel caso dei sistemi ruota e pneumatici prescrive che essi debbano presentarsi in “Perfetta efficienza, privi di lesioni che possono compromettere la sicurezza. Il battistrada, ove previsto, dovrà avere il disegno a rilievo ben visibile su tutta la sua larghezza e su tutta la sua circonferenza”. Il Codice precisa, a questo proposito, le misure minime di spessore del battistrada: “La profondità degli intagli principali del battistrada – indica il regolamento, specificando inoltre che per “intagli principali” si intendono le scanalature più larghe situate nella zona centrale del battistrada che ricopre all’incirca i tre quarti della superficie dello stesso – dovrà essere di almeno 1,60 mm per gli autoveicoli, i filoveicoli e rimorchi, di almeno 1,00 mm per i motoveicoli e di almeno 0,50 mm per i ciclomotori”.

È opportuno ricordare che più lo spessore del battistrada si assottiglia, minore sarà la tenuta sul bagnato o in caso di aquaplaning: il limite di 1,6 mm stabilito dal CdS diminuisce del 60% l’aderenza sul bagnato della gomma rispetto ad uno pneumatico corrispondente ma nuovo.

Le decurtazioni di punti patente

È importante, inoltre, precisare come la sanzione, a danno del trasgressore, non sia soltanto amministrativa, ma comporti anche sanzioni accessorie. Nella fattispecie (art. 175 CdS che dispone sulle “Condizioni e limitazioni della circolazione su autostrade e strade extraurbane principali”), si vieta la circolazione a tutti i veicoli che, per condizioni di uso, equipaggiamento e gommatura, “Possano costituire un pericolo per la circolazione”. Chiunque viola le disposizioni a questo articolo, stabilisce la legge, incorre anche nella decurtazione di 2 punti dalla propria patente di guida. Punti in meno che diventano 3 per chi non ottemperi alle disposizioni dell’art. 192 CdS, nel quale si precisa che la facoltà di impedire il proseguimento della marcia ai conducenti di veicoli che presentino “Difetti od irregolarità ai dispositivi di segnalazione visiva e di illuminazione o agli pneumatici” tali da “Determinare grave pericolo per la propria e altrui sicurezza, tenuto anche conto delle condizioni atmosferiche o della strada” è a cura dei funzionari, ufficiali ed agenti delle forze di polizia presenti sul territorio.

Quando l’usura consiglia di sostituire gli pneumatici

Cominciamo con il considerare cosa si intende per pneumatico usurato: ciò avviene quando sulla struttura della gomma si presentino dei danni che rendono l’elemento non più adatto a poter essere ulteriormente utilizzato; oppure ancora in caso di deterioramento per anzianità della gomma, tale da sconsigliare di poterne usufruire in seguito; o qualora il battistrada (anche soltanto una parte di esso) abbia raggiunto, o peggio superato, lo spessore minimo del battistrada consentito dalla legge (1,6 mm). Elementi della gomma che si staccano, battistrada che inizia a manifestare segni di scollamento, deformazione del cordino (l’elemento attraverso il quale lo pneumatico “abbraccia” il cerchio) o sua fuoriuscita, screpolature sulla spalla o nel battistrada, bruciature o macchie, deformazioni e/o rigonfiamenti sono tutti segnali che consigliano almeno una sosta dal gommista per un parere professionale. In ogni caso, è sempre bene prepararsi ad una sostituzione delle gomme (che vanno sempre cambiate “in coppia”, ovvero entrambi gli pneumatici di un assale).

Quali tipi di usura interessano le gomme

Principalmente si possono individuare sei differenti tipologie di consumo del battistrada.

  • Usura normale, quando cioè il consumo dei tasselli del battistrada avviene in modo omogeneo, lungo l’intera circonferenza e larghezza della gomma
  • Usura asimmetrica, dovuta in special modo a cause inerenti le sospensioni oppure ad un allineamento non corretto delle ruote
  • Usura della spalla, che può essere causata soprattutto dall’avere utilizzato la vettura ad una pressione dello pneumatico troppo bassa oppure dall’avere affrontato le curve a velocità elevata
  • Usura centrale, provocata da una pressione troppo elevata oppure da uno stile di guida “aggressivo”
  • Usura a chiazze, in cui cioè una parte del battistrada è più consumata di altre (ciò avviene, ad esempio, come conseguenza di frenate violente oppure da una errata equilibratura della gomma o, ancora, da una scorretta geometria della vettura)
  • Usura a dente di sega, individuabile da un maggiore consumo dei bordi di uscita dei tasselli battistrada rispetto ai bordi di attacco: anche in questo caso, le cause vengono date da errata pressione di gonfiaggio, condizioni di sovraccarico, oppure problemi alle sospensioni della vettura o delle geometrie, così come da uno stile di guida aggressivo

Cura e manutenzione degli pneumatici

In base a quanto esposto, è quindi chiaro che il consumo delle gomme – che esse siano estive, invernali oppure 4 stagioni – dipende da chi le utilizza: stile di guida, controlli più o meno frequenti, attenzione alle prescrizioni in materia di carico riportate sulla carta di circolazione, rispetto delle corrette condizioni del veicolo incidono sull’usura degli pneumatici. Per questo, è importante tenere sempre a mente che la giusta attenzione è sempre vantaggiosa.

Poche regole per poter contare su gomme in buono stato e, quindi, sicure: avere sempre cura di mantenerne la corretta pressione, non sovraccaricare il veicolo, considerare quali siano le principali condizioni di impiego (città, autostrada, percorsi lunghi o brevi, più rettilinei oppure con maggiore presenza di curve), mantenere uno stile di guida attento (evitare di prendere le curve “in velocità”, non effettuare frenate né accelerazioni brusche), controllare sempre lo stato in cui si presentano le gomme e le geometrie della vettura (convergenza, efficacia delle sospensioni, organi di sterzo) dopo un urto contro un ostacolo.

Pneumatici: quando sostituirli?

Per concludere, una considerazione sui tempi di sostituzione delle gomme. Come è facile comprendere, una risposta unica, in grado cioè di venire incontro a tutte le esigenze, non c’è. In linea di massima (e ferme restando le prescrizioni del Codice della Strada che richiedono 1,6 mm almeno di battistrada: al di sotto di tale limite, è sempre obbligatorio provvedere a dotarsi di un nuovo treno di pneumatici), uno pneumatico si considera da sostituire quando lo spessore del battistrada sia inferiore a 3 mm (gomme estive) e 4 mm (gomme invernali o quattro stagioni). Molti pneumatici dispongono di un indicatore di usura, collocato appunto ai livelli indicati, oltrepassato il quale è bene procedere alla sostituzione dello pneumatico molto consumato. Per questo, un costante controllo alle condizioni della gommatura della propria auto riveste una importanza essenziale: si può dire che le tempistiche di cambio gomme siano soggettive, e in ogni caso legate a vari fattori: dall’anzianità degli pneumatici – che è possibile controllare attraverso una stampigliatura presente sulla spalla di ciascuna gomma – al tipo di fondo stradale maggiormente impegnato. Attenzione alla durata degli pneumatici invernali: essa è, in genere, stimabile in un -15% almeno inferiore rispetto a quella degli pneumatici estivi, per via delle differenti mescole; e un’ulteriore diminuzione si verifica se le gomme invernali vengano abitualmente utilizzate oltre la stagione fredda.

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