Spiagge, montagna, musei e parchi: ecco come le amministrazioni regionali hanno messo in pratica le disposizioni in materia di protezione da Covid-19.
Sebbene, più correttamente, vada considerata come “nuovo step di fase 2”, la riapertura di numerose attività programmata a partire da lunedì 15 giugno viene da molti individuata come “Fase 3”. Definizione che, osservava di recente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, si attuerà soltanto dopo che un vaccino da Covid-19 sarà stato trovato e, di conseguenza, tutte le restrizioni – anche quelle in graduale attenuazione, come avviene dallo scorso maggio – potranno decadere. “Per fare prima”, molti pareri indicano l’ulteriore allentare delle misure di contenimento come, appunto, “Fase 3”: una indicazione alla quale è possibile (se, come accennato, non del tutto corretto) uniformarsi.
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Pronti alla riapertura delle attività ricreative
Dopo la possibilità (in vigore dal 4 giugno) di tornare a spostarsi anche al di fuori della propria regione di residenza o di domicilio, da metà giugno (lunedì 15) avverrà la tanto attesa riapertura di diverse attività ricreative (cinema, teatri, discoteche, così come sale scommesse e sale bingo), servizi alla persona (i centri benessere, nella fattispecie), nonché potranno tornare ad effettuarsi convegni, eventi al pubblico e manifestazioni culturali. Via libera anche ai concorsi pubblici.
Le linee-guida da rispettare
Non si può tuttavia parlare di un “ritorno alla normalità” in senso stretto, essendo che vi sono delle linee-guida alle quali tutti (proprietari e gestori, visitatori e pubblico) devono attenersi: distanziamento fra le persone (un metro, fatta eccezione per i componenti di uno stesso nucleo familiare; due metri nei centri benessere, con in questo caso divieto di accedere agli ambienti caldi ed umidi, ad esempio le saune che potranno essere utilizzate previa prenotazione ed “in esclusiva”), “numeri chiusi” per gli spettacoli “indoor” e all’aperto, obbligo di indossare la mascherina negli spazi in comune, divieto di consumazione di drink al bancone in discoteca; obbligo di igienizzare le superfici. Regole ben precise interessano anche le spiagge: nella fattispecie, accessi contingentati, distanziamento minimo fra ombrelloni, sedie a sdraio e lettini, e quali giochi sia consentito fare.
Secondo il Dpcm del 17 maggio 2020 che contiene le misure della Fase 2 di emergenza sanitaria entrate in vigore lo scorso 18 maggio dopo una lunga trattativa con le Regioni c’è una serie di provvedimenti dedicati al turismo balneare (stabilimenti, spiagge attrezzate, spiagge libere). In sintesi, il Dpcm prevede:
- chiare informazioni per il pubblico (scritte in italiano ed in altre lingue)
- possibilità di misurare la temperatura alle persone (e divieto di accesso qualora questa sia superiore a 37,5 gradi)
- installazione di dispenser per il gel igienizzante
- barriere fisiche alle casse
- viene preferito il pagamento elettronico
- pulizia e disinfezione di aree comuni, spogliatoi, cabine, docce e bagni
- consentite le attività ludiche individuali e quelle che non creino assembramenti di persone, dunque con il distanziamento di almeno un metro
- organizzazione degli spazi pubblici, appunto per favorire la distanza minima interpersonale (fatti salvi i nuclei familiari) e, dove possibile, prevedere differenti percorsi fra entrata e uscita dagli stabilimenti
- almeno dieci metri quadri di spazio introno ad ogni ombrellone e almeno un metro e mezzo di distanza fra lettini e sedie a sdraio e obbligo di disinfettarli ad ogni cambio di persona così come alla fine di ogni giornata
- per le spiagge libere: viene mantenuto lo spazio di dieci metri quadri per ogni ombrellone, si consiglia la presenza di almeno un addetto alla sorveglianza (e, dove siano presenti servizi al pubblico, intervenire con pulizia e disinfezione) e ci si affida alla responsabilità dei singoli per il mantenimento della distanza fra le persone (almeno un metro).
In poche parole: l’estate 2020 sarà diversa da come si è sempre vissuto. Ciò in quanto, innanzitutto, bisogna tenere in considerazione diversi provvedimenti rivolti a limitare quanto più possibile l’eventuale diffondersi di nuovi focolai di Covid-19. Dunque:
- via libera agli spostamenti su tutto il territorio nazionale senza autocertificazione
- massimo di tre persone a bordo di un’autovettura se non sono conviventi con il guidatore (e per tutti c’è l’obbligo di indossare la mascherina di protezione)
- obbligo di distanziamento sociale (almeno un metro, e due metri nel caso dell’attività fisica all’aperto)
- divieto di assembramento
- obbligo di contattare il proprio medico curante, e di restare a casa, se si accusa una febbre superiore a 37,5 gradi.
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Aree all’aperto: le riaperture
Il 4 giugno ha portato con se anche maggiore libertà nella fruizione degli spazi “outdoor”: alla confermata possibilità di accedere a parchi, volle e giardini pubblici (sempre mantenendo il divieto di assembramento e la distanza di almeno un metro fra le persone) è stato disposto il permesso, per i bambini, di accedere alle aree gioco nei parchi (anche in questo caso nel mantenimento delle prescrizioni del Governo e dietro il controllo di un adulto).
Montagna: via libera alle funivie
L’ulteriore apertura delle attività in Italia del 4 giugno ha inoltre dato “disco verde” al ripristino, dopo quasi tre mesi di interruzione, agli impianti di risalita, alle funivie ed alle ovovie (misura che in Trentino-Alto Adige era stata adottata con qualche giorno di anticipo): anche questo, fermo restando il mantenimento delle distanze minime interpersonali, è stato visto come un ulteriore passo avanti a favore del turismo escursionistico nelle zone di montagna.
Musei e attività culturali: i protocolli da seguire
Dall’inizio di giugno, la maggior parte dei siti museali e parchi archeologici è stata gradualmente riaperta. Le regole possono variare da struttura a struttura; in ogni caso, ci sono delle misure “standardizzate” cui attenersi:
- obbligo della mascherina di protezione per il personale addetto e per i visitatori
- obbligo di mantenere le distanze di sicurezza interpersonali
- percorsi predefiniti per l’entrata e l’uscita del pubblico
- adozione di dispenser con gel disinfettante all’ingresso e lungo gli itinerari da seguire
- preferenza alle visite su prenotazione ed alla vendita online dei biglietti (proprio per evitare code alle biglietterie).
Le spiagge da nord a sud: ecco come vengono regolamentate
Ulteriori provvedimenti riguardano il turismo balneare: un argomento particolarmente “delicato” in quanto si riferisce ad una “voce” rilevante per l’economia nazionale (l’Italia conta 7.000 km di coste, e 17 milioni di persone che risiedono nelle città e nelle località marittime), e quest’anno ancor più complesso in quanto si tratta di salvaguardare il turismo senza il rischio di nuovi focolai di Covid-19. Alle misure di autoprotezione (distanze interpersonali e fra gli ombrelloni, i lettini e le sedie a sdraio; divieto di assembramenti a meno di non appartenere al medesimo nucleo familiare o fra persone conviventi), vengono predisposti percorsi predefiniti e strumenti utili ad “autoregolamentarsi” (come ad esempio la creazione di App attraverso le quali controllare la disponibilità dei posti in spiaggia e prenotarsi); per le spiagge libere, la gestione viene affidata ai Comuni di competenza.
Di seguito un elenco delle misure adottate dalle regioni (è in ogni caso sempre consigliabile, tenuto conto dell’ampiezza dell’argomento, controllare i portali Web delle amministrazioni regionali e delle località balneari dove si desidera andare).
Veneto
Queste le regole recepite dall’amministrazione regionale guidata da Luca Zaia: almeno 10 metri quadri per ogni ombrellone (non sono rari, in ogni caso, gli stabilimenti che, in virtù dell’ampia superficie disponibile, applicano postazioni singole maggiori); creazione di percorsi predefiniti e di “capanne” individuali (sono, ad esempio, quelle adottate a Venezia), menu digitali prenotabili (come a Caorle), ombrelloni ad apertura automatizzata (è il caso di Bibione). Da segnalare la fase di partenza della App “J.Beach” (con relativo portale online), dedicata a Jesolo che consente l’individuazione e la prenotazione del proprio posto in spiaggia.
Friuli-Venezia Giulia
Per l’accesso alle spiagge attrezzate si consiglia di effettuare una prenotazione online (per questo motivo, PromoTurismoFVG ha sviluppato un portale ad hoc dove vengono riassunte tutte le località balneari della regione, con i relativi strumenti per prenotare il proprio posto). Nelle spiagge libere vengono stabiliti i punti nei quali è possibile piantare il proprio ombrellone utile ad accogliere fino a cinque persone (tranne per i bambini fino a dodici anni con i genitori), e si indica una distanza minima di un metro e mezzo fra lettini e sedie a sdraio se non si è conviventi.
Liguria
Nella regione, si garantiscono almeno 10 metri quadri per ogni ombrellone, e si richiede un minimo di un metro e mezzo di distanza fra lettini e sedie a sdraio; obbligo di sanificazione costante (e ad ogni cambio di cliente) per bagni, docce, cabine, parti comuni, sedie a sdraio e lettini; creazione di percorsi definiti per spostarsi in spiaggia e raggiungere le varie aree degli stabilimenti per evitare gli assembramenti; dove previsto, delimitazione ed accesso regolato alle aree giochi per i più piccoli; ai singoli Comuni si affida la gestione delle spiagge libere (per le quali vigono le indicazioni-guida sul distanziamento interpersonale). Da segnalare la creazione di una App, “Obiettivo Spiagge”, che consente a chiunque di controllare la capienza delle spiagge libere e la disponibilità di posti.
Emilia Romagna
La riapertura delle spiagge della Riviera romagnola è stata accompagnata da una serie di provvedimenti: almeno 12 metri quadri per ombrellone; un metro e mezzo minimo fra lettini e sedie a sdraio; adozione di servizi di consegna per i pasti direttamente verso l’ombrellone (o lettino) o aree ad hoc dedicate alla ristorazione per garantire le distanze di sicurezza; ingressi regolati alle aree gioco per i bambini; pulizia e disinfezione quotidiana (e, in ogni caso, a ciascun cambio di cliente) per servizi igienici, docce e cabine; possibilità, affidata ai Comuni, di regolare gli ingressi nelle spiagge libere; divieto di “happy hour” o buffet, intrattenimenti danzanti ed eventi musicali che possano creare assembramenti di pubblico. Alle misure di distanziamento sociale fanno ovviamente eccezione i nuclei familiari e quanti pernottino nella medesima camera. Per sapere quanti posti liberi ci siano nelle spiagge, il prezzo di ingresso, quali servizi offrono e l’incidenza di affollamento dei tratti di litorale desiderato liberi, sono in funzione alcune specifiche App, come “BeachAround” e “Click to Beach”.
Toscana
Provvedimenti anti Covid-19 sulle spiagge: per le aree attrezzate, almeno due interventi di sanificazione dei bagni comuni (almeno tre volte al giorno più del 70% degli ombrelloni è occupato); per le spiagge libere, le modalità di gestione sono a carico delle singole amministrazioni comunali (consigliabile un controllo al sito Web del Comune desiderato), si prescrive la sistemazione degli ombrelloni ad almeno un metro di distanza fra di essi e si consiglia almeno 1,8 m di distanza fra le persone (anche in mare).
Marche
Gli accessi alle spiagge libere della regione vengono regolamentati dalle amministrazioni comunali di competenza (ferma restando l’adozione, per tutti i siti, di servizi di vigilanza per il controllo delle distanze minime di sicurezza); le spiagge attrezzate garantiscono almeno 10,5 metri quadri per ogni ombrellone, ed almeno 2 metri di distanza fra lettini e sedie a sdraio. A Sirolo, l’amministrazione comunale ha ideato una App “Sirolo Spiagge” funzionale alla prenotazione del proprio posto; un altro applicativo, “iBeach”, è in funzione per i litorali di Mezzavalle e di Portonovo.
Lazio
A fine maggio, la riapertura degli stabilimenti balneari lungo il litorale della regione ha stabilito una superficie minima di 10 metri quadri per ogni ombrellone, almeno un metro e mezzo fra lettini e sedie a sdraio (tranne nei casi dei nuclei familiari) e con obbligo di utilizzare teli oppure asciugamani, predisposizione di percorsi definiti per raggiungere la battigia, rendere preferibile il servizio di delivery dei pasti all’ombrellone; divieto di attività che possano creare assembramento; sanificazione dei lettini, delle sedie a sdraio, delle cabine, docce e parti comuni almeno una volta al giorno (e ad ogni cambio di cliente); messa a disposizione del pubblico di prodotti igienizzanti; preferenza agli accessi con prenotazione. Le spiagge libere devono essere sorvegliate da almeno un addetto.
Abruzzo
Le regole disposte dalla Regione stabiliscono, in linea generale ed in riferimento ai consigli dell’Istituto Superiore di Sanità, le norme di distanziamento fra le persone: almeno un metro sotto gli ombrelloni (tranne per i componenti dello stesso nucleo familiare), almeno 10 metri quadri di superficie intorno a ciascuno di essi; messa in atto delle misure di pulizia ed igienizzazione degli spazi comuni; divieto di assembramenti; consigliata la prenotazione (telefonica oppure online) per l’accesso agli stabilimenti . A cura dei Comuni la disciplina degli accessi alle spiagge libere, in relazione alle caratteristiche degli arenili, della loro collocazione territoriale, dei flussi dei frequentatori.
Campania
L’amministrazione guidata da Vicenzo De Luca ha stabilito, fra le norme di regolamentazione delle spiagge della regione, almeno dieci metri quadri per ogni ombrellone, un minimo di un metro e mezzo fra lettini e sedie a sdraio, obbligo di indossare la mascherina all’ingresso nello stabilimento balneare e fino al raggiungimento del proprio posto; divieto di assembramenti sulla battigia; installazione di dispenser; rafforzamento dei sistemi di prenotazione. Per le spiagge libere, obbligo del distanziamento interpersonale e, da parte delle amministrazioni comunali, l’impegno a mettere in atto servizi di sorveglianza e pulizia ed igienizzazione delle parti comuni.
Puglia
L’”ordinanza balneare” entrata in vigore lo scorso 25 maggio stabilisce (le regole resteranno valide fino al 30 settembre) un minimo di tre metri fra gli ombrelloni, ed almeno 10 metri quadri di superficie per ciascuno; utilizzo esclusivo di docce, spogliatoi ed altre attrezzature ai clienti del lido, comunque permettendo agli avventori l’accesso a bar e ristoranti, installazione di percorsi ad hoc per raggiungere il mare e le altre aree degli stabilimenti. La Regione Puglia ha istituito, per i turisti, l’obbligo di autodichiararsi attraverso un modulo online.
Calabria
Queste le regole in vigore per l’estate 2020: dieci metri quadri di superficie per ogni ombrellone, almeno un metro e mezzo di distanza fra lettini e sedie a sdraio, e obbligo, a cura dei gestori degli stabilimenti, di disinfezione di lettini e sdraio ad ogni cambio cliente. Anche la Calabria adotta l’obbligo di registrarsi: dal 3 giugno, tutte le persone che arrivano da altre regioni devono “farsi conoscere” attraverso il portale Web rcovid19.it, indicando il luogo dal quale provengono e quello nel quale soggiorneranno, il periodo di soggiorno; con l’impegno di comunicare l’eventuale comparsa di sintomi di Covid-19 al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria provinciale di competenza.
Sicilia
Dal 6 giugno 2020, data di riapertura ufficiale delle spiagge nella regione, le regole che vengono applicate negli stabilimenti balneari dispongono: la predisposizione di informazioni (in più lingue) in merito alle misure anti-contagio; la messa a disposizione, in più punti dello stesso lido di prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale; preferenza alle prenotazioni (e mantenimento, per almeno 14 giorni, di un elenco delle presenze) ed ai pagamenti elettronici; possibilità di rilevare la temperatura corporea mediante termoscanner; riorganizzazione degli spazi per evitare assembramenti ed assicurare almeno un metro di distanza fra le persone (tranne per i nuclei familiari) e, dove possibile, predisporre percorsi separati di entrata ed uscita; almeno dieci metri quadri di superficie per ogni ombrellone, ed almeno un metro e mezzo fra lettini e sedie a sdraio; provvedere ad una frequente pulizia ed igienizzazione delle aree comuni (ad ogni cambio di persona per lettini, sedie a sdraio, ombrelloni). Per le spiagge libere – almeno un metro fra le persone e medesime disposizioni di superficie per gli ombrelloni – si raccomanda ai Comuni di organizzare servizi di sorveglianza. Tutti i turisti che si recano in Sicilia devono registrarsi, e iscriversi, nella App “SiciliaSiCura” (per informazioni, in italiano e in inglese, e ragguagli in materia di misure sanitarie per gli stessi turisti ed i gestori delle attività produttive, c’è il numero verde 800.458.787) e compilare un modulo apposito.
Sardegna
Tanto negli stabilimenti balneari quanto nelle spiagge libere valgono le disposizioni di distanziamento interpersonale ed il divieto di assembramenti, almeno dieci metri quadri per ogni ombrellone, un minimo di un metro e mezzo fra lettini e sedie a sdraio, frequente igienizzazione delle aree comuni; per le spiagge libere (dove vige il rispetto della distanza di almeno un metro fra le persone), si invitano le amministrazioni locali ad istituire servizi di sorveglianza, di pulizia e dinsinfezione dei servizi comuni. Alcune località applicano il numero chiuso ed un ticket per gli accessi (ad esempio per la Pelosa di Stintino: non più di 1.500 persone al giorno su prenotazione, e 3,5 euro a persona – bambini fino a 12 anni esclusi – dal 1 luglio al 30 settembre; per la spiaggia di Cala Goloritzé, non più di 250 persone; Cala Mariolu; spiaggia di Tuerredda, fra l’altro “plastic free” e “smoking free”, dove viene ammesso un massimo di 1.100 persone al giorno e con la richiesta, facoltativa, di un euro a persona). Divieto di utilizzo di plastica monouso sull’intera spiaggia del Poetto. Anche in Sardegna, come disposto in Campania, Calabria, Basilicata e Sicilia, chi giunge sull’isola per trascorrervi le proprie vacanze dovrà provvedere a registrarsi, attraverso una piattaforma online dedicata, collegandosi da Pc oppure dal proprio smartphone.