I sistemi elettronici sono di grande aiuto per controllare in maniera costante gli esatti valori di gonfiaggio delle gomme, essenziale ai fini della sicurezza.
“Piccolo è bello”. Anzi: piccolo è utile, ed efficiente. E, in questo caso, offre un importante contributo alla propria (e soprattutto altrui) sicurezza di guida. Si tratta dei sistemi di monitoraggio della pressione degli pneumatici: i TPMS (acronimo che, in inglese, significa “Tyre Pressure Monitoring System”), da tempo obbligatori a bordo di tutti gli autoveicoli.
Il loro compito è semplice quanto fondamentale: rilevano in maniera costante e precisa il livello di gonfiaggio di ciascuno pneumatico. L’obiettivo determinato dal legislatore al momento della loro introduzione nell’equipaggiamento standard degli automezzi era dunque chiaro:
- migliorare ulteriormente la sicurezza
- diminuire gli incidenti.
Ciò in quanto, tenendo presente che gli pneumatici rappresentano l’unico punto di contatto fra il veicolo e la strada, un’errata pressione di gonfiaggio delle gomme è potenzialmente causa di numerosi inconvenienti:
- spazi di frenata più lunghi
- minore aderenza del veicolo in curva
- surriscaldamento delle gomme.
In più, una corretta pressione è essa stessa “salutare” per l’ambiente, in quanto:
- ottimizza i consumi di carburante
- aiuta la regolare usura degli pneumatici (la resistenza al rotolamento avviene secondo specifiche di progetto determinate dai tecnici dell’azienda costruttrice)
- ottimizza i valori di emissioni di CO2.
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Cosa dice la legge
I TPMS sono obbligatori dal 1 novembre 2014 per effetto dell’applicazione del regolamento europeo 661/2009, in cui si stabilisce che, a decorrere da quella data, tutti gli autoveicoli appartenenti alle categorie M1 ed N1 (ovvero progettati e costruiti per il trasporto fino ad otto persone più il conducente, e progettati e costruiti per il trasporto di merci con massa fino a 3,5 T: a quest’ultimo gruppo appartengono i multispazio ed i veicoli commerciali leggeri, per intenderci) omologati dopo il 1 novembre 2012 devono essere provvisti, di serie, dei sensori di monitoraggio della pressione pneumatici.
I sensori Tpms vengono montati in tutti i tipi di gomme:
- pneumatici estivi
- pneumatici invernali
- pneumatici 4 Stagioni.
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Tpms: come funzionano
L’azione del “Tyre Pressure Monitoring System” è molto semplice: viene costituito da un dispositivo di controllo integrato della pressione che, segnala nel display della strumentazione di bordo, in maniera automatica e diretta, eventuali anomalie nei valori di pressione su uno o più pneumatici. Ciò avviene – è importante tenerne conto – nel momento esatto in cui tale problema viene a verificarsi.
Due categorie
I modelli di Tpms presenti sul mercato si suddividono in due tipologie.
- Tpms diretto. In questo sistema, un sensore viene integrato in ognuna delle ruote: da qui vengono inviate, al display della strumentazione, le informazioni relative alla pressione di gonfiaggio di ogni ruota
- Tpms indiretto. Qualsiasi variazione di pressione viene determinata sulla scorta dei sensori di rotazione dell’Abs e dell’Esp che, di fatto, misurano il numero di giri della ruota. Alla più semplice: con la diminuzione della pressione il diametro della ruota viene ad assottigliarsi progressivamente (bastano anche soltanto pochi millimetri), di conseguenza il numero dei giri aumenta. Il sensore rileva l’anomalia e la segnala al conducente (sempre attraverso il display). Quindi, l’indicatore luminoso di difetto nella pressione degli pneumatici si accende soltanto qualora un’eventuale anomalia di gonfiaggio venga rilevata.
Qual è il sistema più preciso?
In linea di massima, entrambe le tecnologie di rilevazione pressione nelle gomme sono adeguatamente idonee ai fini della sicurezza (non a caso sono state tutt’e due omologate). Tuttavia, l’accuratezza del sistema Tpms diretto è maggiore. Il sistema diretto, in effetti, sebbene in media più costoso, permette una serie di funzioni aggiuntive, come ad esempio il riconoscimento della posizione di ciascuno pneumatico, il rilevamento di eventuali perdite di pressione anche a veicolo fermo ed il controllo pressorio della gomma di scorta.
È opportuno ricordare che le batterie integrate nei sistemi Tpms hanno una durata media che si attesta su 6-7 anni.
Si può installare i Tpms in aftermarket?
Il montaggio di un kit Tpms anche sulle vetture un po’ più datate (quelle cioè che, per effetto della normativa europea, siano state omologate prima di novembre 2012 ed immatricolate prima di novembre 2014) è sempre possibile, tanto più che sul mercato sono più di 150 i differenti modelli di sensori disponibili, e che – con il trascorrere del tempo e la contestuale evoluzione delle tecnologie di sviluppo – le aziende produttrici introducono sul mercato funzionalità software costantemente aggiornate, e che riducono i tempi di programmazione, e semplificano le procedure di installazione.
- Sensori originali, quelli cioè progettati secondo le specifiche del veicolo di riferimento
- Sensori universali, a loro volta suddivisi in tre sotto-categorie: programmabili (ovvero che possono essere integrati a bordo di qualsiasi veicolo, tuttavia necessitano che il gommista disponga di uno strumento di programmazione che possa “copia” i dati dei sensori originali), configurabili (cioè in possesso di protocolli già immagazzinati nel sensore, e che devono soltanto essere attivati tramite gli strumenti di programmazione per essere compatibili con le caratteristiche del veicolo), e multi-protocollo (ovvero già programmati, richiedono solamente la procedura di riapprendimento da parte della centralina della vettura).
Quanto costano
I prezzi individuati sui principali portali di e-commerce denotano un ampio spettro di proposte. Di seguito alcuni esempi.
- Per Fiat Panda: la forbice di prezzi oscilla fra circa 18 euro per ciascuna valvola con sensore Tpms e circa 120 euro per il kit di quattro sensori
- Per Fiat 500 e Fiat 500L: il range di prezzi è sostanzialmente analogo
- Per Ford Fiesta: i componenti individuati vengono proposti in vendita fino a circa 160 euro per il kit di quattro sensori programmati
- Per Renault Clio: range di prezzi compreso fra circa 20 euro per una valvola con sensore e circa 160 euro per il set di quattro “pezzi” già programmati.