Emanato il nuovo decreto che stabilisce come muoversi nel proprio Comune ed all’interno del territorio regionale da giovedì 7 a venerdì 15 gennaio e le modalità di apertura dei negozi.
Archiviate le festività natalizie, contraddistinte dalle notevoli restrizioni decise dal Governo all’insegna della prudenza, entra in vigore il nuovo provvedimento che disciplina gli spostamenti delle persone da giovedì 7 a venerdì 15 gennaio. Si tratta del decreto n.1 del 5 gennaio 2021, “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che contiene disposizioni meno rigorose rispetto a quelle che hanno caratterizzato le due settimane precedenti.
Verso l’alternanza delle “fasce di colore”
Restano il divieto di spostarsi senza autocertificazione oltre i confini della propria regione di residenza o di domicilio (è in ogni caso sempre possibile fare rientro nella propria abitazione) ed il mantenimento del “coprifuoco” dalle 22 alle 5 del giorno successivo, l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e nei luoghi chiusi, oltre al “no” agli assembramenti ed alle riunioni fra più persone anche nei luoghi privati. Per il resto, nei prossimi otto giorni non ci sarà alcuna “zona rossa”, quanto un’alternanza di “giorni gialli” e “giorni arancioni”. Ma andiamo con ordine.
Zona gialla: 7 e 8 gennaio
Le prime due giornate di applicazione del nuovo decreto vengono regolamentate come “zona gialla”, seppure con una sostanziale novità. Viene, in tutta Italia, consentito qualsiasi libero spostamento – compresi quelli non strettamente legati a motivazioni di salute, lavoro, studio o necessità – all’interno del proprio Comune così come al di fuori di esso, e nell’ambito della propria regione. In questo senso, a differenza di quanto precedentemente disposto nelle “zone gialle”, si vietano gli spostamenti oltre i confini regionali, tranne che per le ben note necessità che, quindi, devono essere accompagnate da autocertificazione.
Autocertificazione: ecco quando serve
Chi abbia urgenza di recarsi in un’altra regione, giovedì 7 e venerdì 8 gennaio deve portare l’autocertificazione (ovviamente compilata) con se, per esibirla agli agenti in caso di controllo. Attenzione agli orari: tutti gli spostamenti sono liberi durante la giornata; alle 22 scatta il “coprifuoco”, che vieta di uscire (se non, appunto, con autodichiarazione) fino alle 5 del giorno successivo. viene quindi vietato recarsi presso la propria seconda casa, se questa si trovi in un’altra regione o Provincia autonoma.
>> Qui il modulo di autocertificazione del 24 ottobre 2020 in Pdf
Le aperture dei negozi
I punti vendita restano aperti (ristoranti e bar compresi, fino alle 18; dopo questo orario, vengono consentiti soltanto il servizio di asporto e le consegne a domicilio). Le attività legate al comparto automotive, quindi concessionarie ed autosaloni, officine, autoricambi, autolavaggi, elettrauto, carrozzieri e gommisti, restano regolarmente aperti, come già consentito in “zona rossa” in quanto considerati essenziali.
Zona arancione: 9 e 10 gennaio
Il fine settimana di sabato 9 e domenica 10 gennaio sarà caratterizzato da maggiori restrizioni: in tutte le regioni scatta la “zona arancione” (si applicano, in buona sostanza, le misure disposte dal Dpcm 3 dicembre 2020), che vieta i liberi spostamenti oltre il territorio comunale di residenza o di domicilio, salvo – ovviamente – per le motivazioni di lavoro, salute, studio o necessità.
Sì agli spostamenti fra piccoli Comuni, ma attenzione
Viene confermata la possibilità di recarsi in un altro territorio comunale, entro un raggio di 30 km, a condizione che si risieda in un Comune con meno di 5.000 abitanti e che il luogo di destinazione non sia capoluogo di provincia (non vale neanche se quest’ultimo sia ubicato a meno di 30 km).
Negozi aperti: quando e come
Durante le giornate di “zona arancione” i negozi restano aperti (inclusi edicole, tabaccheria, generi alimentari e farmacie), quindi anche quelli del comparto auto. L’apertura per bar e ristoranti viene consentita soltanto per la vendita da asporto (dalle 5 alle 22, la fascia oraria entro la quale ci si può muovere liberamente all’interno del proprio Comune) e le consegne a domicilio.
Regioni “zona rossa”: cosa si può fare
I riflettori restano puntati sulle rilevazioni dell’Istituto Superiore di Sanità che saranno rese note venerdì 8 gennaio: il monitoraggio, relativo all’indice di trasmissibilità dei contagi (Rt) ed agli altri parametri, sarà determinante per il ritorno delle regioni nelle “fasce di colore” gialla, arancione e rossa. Come riassume il Corriere della Sera, le suddivisioni saranno le seguenti:
- Indice Rt al di sotto di 1: le regioni dovrebbero restare in zona gialla
- Rt di 1: regioni in zona arancione
- Rt di 1,25: zona rossa.
Verrà data facoltà, ai governatori delle Regioni, di emanare ordinanze più rigorose rispetto a quelle disposte dal Governo in ordine alle scuole, all’apertura di negozi e centri commerciali, agli spostamenti ed alle altre attività individuali. Analogamente, i sindaci potranno decidere per la chiusura di piazze, strade ed aree pubbliche per evitare assembramenti.
Visite a parenti e amici
Da giovedì 7 gennaio, rimangono sempre permessi gli spostamenti verso altre abitazioni private situate all’interno del proprio Comune di residenza o di domicilio. Questo vale, dunque, anche per i territori regionali che saranno in “zona rossa”, a condizione che ciò avvenga “Verso una sola abitazione privata una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05e le ore 22, e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”. In altre parole: si potrà fare visita ai propri parenti e amici, ma con un massimo di due persone più bambini e ragazzi ed eventuali familiari disabili conviventi. Questa regolamentazione sarà estesa all’interno della regione per i territori che saranno in “fascia arancione”.
Zona bianca dal 15 gennaio: cosa vuol dire
Ciò che è sul taccuino dei rappresentanti pubblici al Governo, e che da tempo tutti gli italiani desiderano fortemente, è la ipotetica “zona bianca” che potrebbe entrare in vigore nelle regioni in cui, all’indomani di venerdì 15 gennaio, l’Rt si mantenga più basso e ci sia maggiore capacità delle terapie intensive. In sintesi (nei prossimi giorni si potrà parlarne in maniera più approfondita), ciò significherebbe la riapertura non soltanto di bar e ristoranti, ma anche di palestre e piscine, cinema, teatri e musei; comporterebbe una maggiore liberà negli spostamenti individuali ed una riduzione degli orari di “coprifuoco”. Il tutto, mantenendo in ogni caso gli obblighi di autoprotezione: quindi mascherina sempre (all’aperto e al chiuso), disinfettarsi le mani prima di entrare nei locali, il divieto agli assembramenti ed il distanziamento di almeno un metro fra le persone.