Come comportarsi dopo l’avvenuta scadenza del documento di guida? È bene sapere che non è un reato se si viene “pizzicati” alla guida, tuttavia costituisce un illecito dalle serie conseguenze.
Per la guida di qualsiasi veicolo a motore occorre essere in possesso del documento che attesta di avere superato un esame di abilitazione e di avere i requisiti che autorizzano alla conduzione del veicolo sulle strade pubbliche.
Requisiti per conseguire la patente
È chiaro, come si accennava qui sopra, che per guidare un qualsiasi mezzo (a combustione o elettrico, non fa alcuna differenza) su strade aperte al traffico, è necessario mantenere una specifica idoneità. La patente, in effetti, non dura per sempre, come qualsiasi altro documento. Ad intervalli di tempo ben precisi – che il Codice della Strada definisce –, la patente va rinnovata. Questa prescrizione serve all’accertamento dei requisiti-base che autorizzano alla guida, e che dettagliamo di seguito.
- Requisiti anagrafici. Sono in funzione delle età minime consentite per la guida delle varie categorie di veicoli (14 anni, 16 anni, 18 anni, 20 anni, 21 anni);
- Requisiti psicofisici. Sono quelli che determinano le condizioni del titolare della patente per potere guidare: se, cioè, sussistono patologie o minorazioni (fisiche, psichiche o funzionali) che possono influire sulla guida in sicurezza di un veicolo, non è possibile ottenere la patente;
- Requisiti di abilità. Sussistono quando gli esami per il conseguimento della patente sono stati superati, e a dopo ogni revisione periodica. Le scadenze delle patenti più diffuse (cioè quelle di categoria AM, A1, A2, A, B1, B e BE) sono di, rispettivamente: dieci anni fino al cinquantesimo anno di età del titolare, cinque anni dopo i cinquant’anni, tre anni per chi ha superato i settant’anni di età, e due anni per gli “over ottanta”.
Guida senza patente: è reato?
L’art. 116 del Codice della Strada dispone che chiunque si mette alla guida di un veicolo, senza avere conseguito la patente, viene punito con una sanzione amministrativa da 2.257 euro a 9.032 euro, ed il veicolo viene sottoposto a tre mesi di fermo amministrativo. La stessa sanzione si applica ai conducenti che guidano senza patente perché revocata o non rinnovata per mancanza dei requisiti fisici e psichici.
Attenzione alla recidiva: lo stesso art. 116 CdS indica, al comma 15, che se la stessa infrazione viene commessa per almeno due volte in due anni alla sanzione amministrativa si aggiunge la pena dell’arresto fino a un anno, e per il veicolo scatta la confisca amministrativa.
Il D. lgs. 8/2016 in materia di depenalizzazione dei reati ha disposto la sostituzione dell’ammenda in una sanzione amministrativa. Gli importi sono particolarmente elevati: da 5.000 euro a 30.000 euro.
Patente scaduta: cosa succede?
Se il titolare del permesso di guida non ha ancora provveduto al rinnovo periodico della patente, nel caso in cui venga “pizzicato” a guidare si ravvisa un illecito, con sanzione amministrativa da 158 euro a 639 euro, e la sanzione accessoria del ritiro della patente.
È sufficiente un giorno, per essere “fuori”
Le conseguenze della patente scaduta sono immediate: non avviene, per intenderci, come nel caso della copertura Rc Auto in cui c’è un minimo di “tolleranza”. In altri termini: chi si mette alla guida di un veicolo anche soltanto il giorno dopo che la sua patente sia scaduta è già in contravvenzione. Non viene ammessa alcuna “scusante”: in caso di controllo, si viene immediatamente multati.
In effetti, la guida con patente scaduta rappresenta un motivo per il quale, in caso di incidente stradale, la Compagnia assicuratrice può rivalersi sul titolare di patente non ancora rinnovata per rientrare della somma a risarcimento danni a cose o persone. In buona sostanza: si paga di persona, con tutto quel che ne consegue.
Patente scaduta e ritirata: come tornare in possesso
Se la patente non è stata rinnovata e il titolare è incorso in una multa e nel ritiro del documento perché continuava a guidare, prima di tutto bisogna pagare la contravvenzione relativa (il pagamento ridotto è ammesso se effettuato entro cinque giorni dall’avvenuto accertamento). Dopodiché, si hanno dieci giorni per mettersi in regola, e questo avviene sottoponendosi ad una visita medica. Soltanto quanto questa disposizione sarà stata rispettata è possibile tornare in possesso della patente che, nel frattempo, è stata tenuta in custodia dall’organo accertatore. Dopo il decimo giorno, la patente viene consegnata in Prefettura.
Ora la scadenza rispetta il compleanno
Il 17 settembre 2012 è stata introdotta una novità per tutti i possessori di patente di guida italiana. Fino a quel momento, la patente scadeva il giorno corrispondente al suo conseguimento. Le nuove disposizioni entrate progressivamente in vigore da allora tengono conto della scadenza relativa al compleanno del titolare. Un sistema che, di fatto, allinea la scadenza di validità della patente alla data di nascita del possessore.