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Aria condizionata auto non funziona: le cause e cosa fare

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 9 giu 2022
Aria condizionata auto non funziona: le cause e cosa fare
Ecco i sintomi che segnalano problemi di funzionamento dell’impianto A/C dell’auto, da cosa vengono provocati e come intervenire.

L’impianto A/C a bordo di quasi tutte le autovetture di più recente produzione è soggetto a usura e malfunzionamenti: niente di strano, perché si tratta di una delle tanti componenti del veicolo, che necessitano di manutenzione e possono essere interessate da guasti. In questa guida analizziamo quali sono i principali problemi al climatizzatore, come intervenire e quali spese bisogna mettere in conto.

Aria condizionata auto non funziona: possibili cause

Di seguito un elenco dei problemi che possono accadere quando si aziona il condizionatore, e una serie di verifiche da attuare se il funzionamento dell’aria condizionata dell’auto non è ottimale.

Presenza di eventuali perdite dal compressore

Questo problema può verificarsi soprattutto se si utilizza l’impianto di climatizzazione soltanto in estate, lasciandolo “a riposo” in tutti gli altri mesi dell’anno. Si rischia, in effetti, che la guarnizione dell’alberino si secchi, e non “tenga” più quando si mette nuovamente in funzione il climatizzatore. È sufficiente azionare l’A/C di bordo per qualche minuto ogni settimana, anche in inverno, per essere ragionevolmente sicuri di non rischiare di trovarsi con perdite dal compressore all’inizio dell’estate.

Aria condizionata scarica

Se la quantità di gas refrigerante nel compressore non è al giusto livello, le guarnizioni possono seccarsi e i cuscinetti dell’albero possono usurarsi precocemente. Se si procede ad un controllo dell’impianto A/C in occasione di ogni tagliando, questo problema può essere evitato.

Filtro abitacolo intasato

Se il filtro abitacolo è troppo vecchio (va sostituito ogni 15.000-20.000 km (il libretto di uso e manutenzione riporta gli intervalli di sostituzione dell’elemento) e risulta sporco, si hanno una ventilazione più debole, un odore persistente nell’abitacolo e la formazione di condensa all’interno dei vetri con frequenza via via maggiore. Nel caso in cui una di queste condizioni si verifica, è bene osservare lo stato in cui il filtro antipolline si presenta.

Compressore dell’aria condizionata rotto o difettoso

Detto dell’o-ring che rischia di seccarsi in caso di raro utilizzo dell’impianto di climatizzazione, il compressore può essere interessato da altri malfunzionamenti. Un sintomo tipico consiste nell’uscita di aria meno fredda, o in misura più debole, dalle bocchette rispetto al normale. Possono tuttavia verificarsi altri segnali:

  • Rumori anomali all’atto dell’accensione del climatizzatore;
  • Perdite di olio refrigerante dal compressore, o mancanza di liquido;
  • Cuscinetti usurati, oppure tensione non corretta della cinghia;
  • Carter del compressore danneggiato;
  • Paraolio sull’alberino danneggiato;
  • Mancanza di gas refrigerante;
  • Condensatore guasto, oppure eccessivamente ostruito;
  • Corrosione dovuta all’umidità;
  • Presenza di particelle di gomma o metallo che provocano un malfunzionamento del compressore;
  • Elettrovalvola difettosa;
  • Contatti elettrici ossidati.

Guasti impianto aria condizionata auto: le verifiche da effettuare per diagnosticare il problema

Le cause di malfunzionamento del climatizzatore auto possono essere molteplici, e in alcuni casi arrivano a non essere soltanto una. Per questo, la diagnosi in officina è complessa, sebbene sia sufficiente rendersi conto che l’impianto A/C ha dei problemi quando esce aria poco calda, esce poca aria, si avvertono dei rumori oppure il compressore non funziona. La diagnosi professionale che serve alla verifica dei guasti all’impianto di climatizzazione di bordo viene effettuata per controllare:

  • La tensione del compressore;
  • Il controllo dell’elettrovalvola;
  • La tensione della cinghia e le sue condizioni;
  • La verifica dell’usura dei cuscinetti;
  • Il controllo dei condotti;
  • Una prova della pressione;
  • La ricerca di eventuali perdite nell’impianto;
  • Una diagnosi completa dello “stato di salute” della vettura: nei modelli di più recente produzione individua anche i malfunzionamenti del climatizzatore e fornisce i codici di guasto relativi.

Manutenzione del climatizzatore dell’auto: ogni quanto?

Come tutte le componenti del veicolo, anche il climatizzatore si usura. Con l’arrivo dell’estate (posto che, come si diceva più sopra, è sempre bene poter contare su un impianto sempre efficiente: si consiglia di metterlo in funzione per alcuni minuti, almeno una volta alla settimana, anche in inverno), e con la prospettiva di dover affrontare lunghi viaggi, è opportuno un controllo preventivo alle sue condizioni. In linea di massima, gli esperti consigliano di verificare le condizioni del climatizzatore almeno ogni 2 anni, o almeno ogni 60.000 km.

Come riparare il climatizzatore dell’auto?

Per le riparazioni al climatizzatore di bordo, vale la regola generale degli interventi sul veicolo: se non si è davvero esperti, è sempre consigliabile rivolgersi ad un’officina specializzata (anche perché l’autoriparatore è sempre in grado di effettuare una diagnosi strumentale, prima di intervenire). Tutto sta a sapere dove si deve intervenire con esattezza.

Riguardo alla ricarica dell’impianto di aria condizionata, bisogna tenere presenti le differenze che sussistono fra i due gas utilizzati in base all’”anzianità” della propria vettura: le auto un po’ più datate – in genere quelle prodotte fino a tutto il 2016 – utilizzano il gas R134 (CH2 FCF3), mentre a bordo dei modelli di ultima generazione c’è il gas R1234yf (ovvero Tetrafluoropropene, formula chimica C3H2F4). Il gas R1234yf è infiammabile, e presuppone il ricorso ad attrezzature (stazioni di ricarica) che possano consentire la necessaria cura durante le operazioni di ricarica. Gli addetti, inoltre, devono indossare guanti e mascherina di protezione, ed effettuare il lavoro in locali ventilati.

È poi impossibile sostituire con il nuovo R1234yf un impianto A/C che utilizzi il precedente R134a (lo dimostra il fatto che le valvole di riempimento sono differenti). Nel caso che sia necessario sostituire il gas di ultima generazione, è quindi consigliabile rivolgersi ad un’officina specializzata che, del resto, risponde a precisi standard di sicurezza, leggi specifiche VDA e normative TÜV per le attrezzature di ricarica.

Manutenzione impianto aria condizionata auto: i costi

Per un intervento di manutenzione dell’impianto A/C dell’auto, la spesa da mettere in conto si aggira fra una cinquantina di euro e un centinaio di euro per ogni tipo di lavoro da effettuare. La sostituzione del gas refrigerante, o il suo rabbocco, oscilla fra 40 euro e 100 euro.

Se si deve sostituire il filtro antipolline, il costo è di circa 30-35 euro compresa la manodopera (ovviamente, gli importi possono variare a seconda del modello del veicolo): spesso, la sostituzione dell’abitacolo viene effettuata insieme al tagliando di cambio olio e filtri. Se si deve sostituire il compressore perché guasto, la spesa sale (ovviamente): la forbice di prezzi può andare fra 400 e 700 euro per un compressore nuovo, oppure fra circa 200 e 300 euro per un compressore rigenerato.

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