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I siciliani di Termini: Fiorello, aiutaci. Non fare più spot per la Fiat

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 10 feb 2010
I siciliani di Termini: Fiorello, aiutaci. Non fare più spot per la Fiat
Operai di Termini a Fiorello: Aiutaci, la Fiat ci vuole lasciare a casa. E tu fai gli spot per loro. Centinaia di richieste su Facebook

Operai di Termini a Fiorello: Aiutaci, la Fiat ci vuole lasciare a casa. E tu fai gli spot per loro. Centinaia di richieste su Facebook

Fiore, nun fari u surdu all’appellu di Siciliani”. Sangue dello stesso sangue: per i cittadini che abitano nella stessa regione della quale è originario Fiorello, e per i lavoratori dello stabilimento di Termini Imerese, suona come una beffa che il popolare showman di Augusta si faccia vedere tutti i giorni in TV negli spot pubblicitari della Fiat.

Proprio lui, dicono i siciliani. Proprio lui, che è “dei nostri”, che è di umili origini. E che, secondo molti, pare abbia stretto un patto col diavolo. Diavolo che, in questo caso, è il Lingotto. Il Gruppo che viene visto come “quello” che sta per mandare a casa 2.000 lavoratori.

In questi giorni, a fianco dei “gruppi” sorti su Facebook per la solidarietà ai dipendenti della Fiat di Termini Imerese, centinaia di lavoratori e semplici cittadini hanno fatto ricorso al social network per chiedere al loro beniamino di interrompere gli spot che lo vedono pubblicizzare la Fiat.

Si tratta di una richiesta di solidarietà, si chiede, nei confronti dei suoi corregionali che vivono un giorno sì e l’altro pure sotto la minaccia del licenziamento.

E i messaggi inseriti non lasciano dubbi: “Orgoglio siculo! Dimostraci la tua sicilianità!”, si legge. E ancora: “La Sicilia e i siciliani ti amano per quello che sei. Ma vederti in TV mentre fai pubblicità alla Fiat… no!”. “Vogliono chiudere uno stabilimento e licenziare 2.500 lavoratori in una terra dove mafia e disoccupazione sono una piaga… Da buon siciliano… Aiuta questi lavoratori con un semplice gesto”.

Un altro gruppo, dal chiaro messaggio “Boicottiamo la Fiat in Sicilia”, ha come oggetto la richiesta di sospensione della pubblicità facendo leva, oltre che sul pericolo di lasciare a casa centinaia di persone, anche sull’appartenenza di Fiorello alla Sicilia: “Fiore, sei una persona assolutamente straordinaria. Io pure sicula sono; però, effettivamente, non si può perdere il senso dell’appartenenza, non credi? Stride assai ‘sta cosa… Ricordati che da lì provieni”, viene chiesto allo showman.[!BANNER]

Alle esternazioni e alle richieste di solidarietà si aggiungono anche degli utenti “extra territoriali”: “Non sono siciliano, ma forse se l’abbiamo fatto noi per solidarietà alle famiglie di Termini Imerese penso possa farlo anche lui…”.

Al momento della pubblicazione di queste righe, i gruppi di Facebook a tema sono già sei (alcuni dei quali si incrociano con dei gruppi di solidarietà), ai quali hanno aderito circa un migliaio di utenti.

C’è già un contro gruppo, che al contrario vede nella discussa pubblicità di Fiorello un aiuto per la Fiat a vendere di più“… E così, solo così, possiamo salvare i posti di lavoro di Termini Imerese e di tutti gli altri stabilimenti a rischio”, recita il messaggio inserito dagli amministratori del gruppo di Facebook.

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