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Il battery swap rivoluziona la mobilità elettrica: CATL e Nio in prima linea

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 12 feb 2025
Il battery swap rivoluziona la mobilità elettrica: CATL e Nio in prima linea
CATL e Nio puntano sul battery swap, un'innovativa soluzione per ricariche rapide e sostenibili, rivoluzionando il futuro della mobilità elettrica

Oltre 60 milioni di sostituzioni rapide di batterie, supportate da 2.900 stazioni già operative in Cina, stanno ridefinendo il panorama della mobilità elettrica. Questo sistema, noto come battery swap, si propone come una soluzione innovativa per affrontare le sfide legate alla ricarica dei veicoli elettrici, mirando a un’espansione fino a 30.000 stazioni entro il 2030.

CATL E NIO: cambiano la mobilità elettrica

Tra i protagonisti di questa rivoluzione troviamo CATL e Nio. CATL, leader mondiale nella produzione di accumulatori, ha sviluppato il sistema Choco-SEB, capace di sostituire una batteria in appena 100 secondi. L’azienda prevede di installare 1.000 stazioni entro il 2025, offrendo batterie in abbonamento con tecnologie LFP e NMC. Nio, pioniere del settore, ha già una rete consolidata in Cina ma sta rallentando l’espansione per condividere investimenti e logistica con partner strategici. Tuttavia, il nuovo marchio Firefly, previsto in Europa per il 2025, non supporterà questa tecnologia.

Il battery swap offre numerosi vantaggi: azzeramento dei tempi di ricarica, gestione ottimizzata degli accumulatori e integrazione con la rete elettrica grazie al sistema B2G (batteria alla rete) sviluppato da CATL. Tuttavia, la standardizzazione delle batterie standardizzate limita la libertà progettuale dei costruttori, mentre i costi infrastrutturali e logistici restano elevati.

Oltre 59 stazioni in Europa

In Europa, dove Nio conta solo 59 stazioni, il basso utilizzo solleva dubbi sulla sostenibilità economica del modello. Il futuro del battery swap potrebbe concentrarsi su settori specifici come flotte aziendali, taxi e servizi di ride-hailing, integrando la ricarica tradizionale. Con il giusto supporto politico e industriale, questa tecnologia potrebbe rendere la mobilità elettrica più accessibile e pratica.

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