Il finto caso della volante della Polizia guidata da un Rom
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Alcune considerazioni sul video che vede una coppia di etnia Rom a bordo di una Volante della Polizia per uso cinematografico.
Uno spiacevole episodio, che tramite un video maldestramente postato su Facebook sta facendo il giro del web creando curiosità e disappunto tra le istituzioni e i cittadini attenti al tema della legalità. Nel breve filmato un uomo e una donna di etnia Rom a bordo di una volante della Polizia simulano un intervento di controllo verso alcuni ragazzini Rom che poi inseguiranno divertiti la volante.
Il fatto sarebbe avvenuto nella capitale in data non ancora stabilita nei pressi del campo nomadi della Massimina in occasione di alcune riprese cinematografiche su una zona destinata alle lavorazioni. Infatti, la vettura usata risulta palesemente una riproduzione per uso cinematografico in cui oltre alla tonalità del colore non risultano conformi molti altri componenti della grafica e degli allestimenti rispetto alle vere Alfa 159 della Polizia. Manca ovviamente la targa, che come consuetudine viene riprodotta per essere applicata solo durante le riprese.
Non sono molti i fornitori di questo tipo di vetture per riprese cine-televisive, quasi tutti concentrati per ovvie ragioni intorno alla Capitale. Alfa Romeo Giulia, Alfetta, Giulietta, Alfa 33, Alfa 90 e Alfa 75, nei colori della Polizia o dei Carabinieri fanno da sempre da cornice alle più interessanti produzioni cinematografiche: dai classici polizieschi degli anni 70, con l’indimenticabile Maurizio Merli nei panni del Commissario Betti, al Commissario Cattani, interpretato da Michele Placido ne “La Piovra”, all’amato Maresciallo Rocca, alias Gigi Proietti, per arrivare alle produzioni dei tempi più recenti.
Quasi tutte le fiction hanno tratto beneficio dal rappresentare personaggi istituzionali e rocambolesche azioni di Polizia farcite da inseguimenti spettacolari. Senza queste vetture per uso cinematografico molti successi cine-televisivi non sarebbero stati di pari livello, e ovviamente non sarebbe stato sempre possibile distogliere così tanti uomini e mezzi delle istituzioni dal controllo delle strade per riservarli a compiti molto meno utili rispetto alle finalità per cui il contribuente li finanzia.
Questo di certo non giustifica la leggerezza dei singoli nel lasciare incustoditi tali mezzi e nel permettere la realizzazione di video poco rispettosi dell’immagine che queste vetture, pur se riproduzioni destinate alle fiction, devono mantenere. E’ in corso una indagine della Questura che sta verificando i fatti per accertare le responsabilità dei singoli senza colpire indiscriminatamente chi da anni lavora con serietà per fornire delle vetture istituzionali alle produzioni cinematografiche nel pieno rispetto delle regole e del ruolo che tali vetture portano con sé.
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