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Il segno Alfa: una mostra da non perdere

Di Stefano Panzeri
Pubblicato il 24 set 2010
Il segno Alfa: una mostra da non perdere
Due ore a passeggio nella emozionante mostra milanese che ripercorre la storia d'Italia attraverso le vicende Alfa Romeo. Fino al 10 ottobre

Due ore a passeggio nella emozionante mostra milanese che ripercorre la storia d’Italia attraverso le vicende Alfa Romeo. Fino al 10 ottobre

Per una volta ci siamo concessi di fare un test a piedi. Una passeggiata ne “Il Segno Alfa”, la mostra allestita alla Triennale di Milano fino al 10 ottobre. Un viaggio secolare, percorso decade per decade, nella storia d’Italia e del marchio del “biscione”, che ci ha emozionato non meno di una prova su strada.

A stimolare il nostro piacere non sono stati gli oggetti quotidiani e le opere d’arte che adornano le ambientazioni, che pur includono alcune opere di prestigio come quella di De Chirico, di Sironi e il disegno di Depero che ha ispirato l’immagine dell’esposizione. Ad appassionarci sono stati gli undici modelli del Museo Storico Alfa Romeo che, come ha espresso il curatore Francesco Casetti, rappresentano “quello che le cattedrali erano nel Medioevo: simboli perfetti dello spirito del loro tempo“.[!BANNER]

Il consiglio è di indugiare più a lungo sugli esemplari storici, come la RL SS carrozzata da Castagna del 1925, la 6C 1750 Competizione Gran Sport firmata da Zagato nel 1931 e la 8C 2900 B Le Mans Touring del 1938.

Tre esemplari che, oltre a essere rari da ammirare, sono delle vere e proprie opere d’arti dell’artigianato nostrano che racchiudono sorprese a ogni dettaglio, compreso il logo, ora con la classica dicitura “Milano”, ora con un insolita scritta “Paris”.

Se avete tempo, non rinunciate a farvi coinvolgere dalle vicende narrate nella cronologia curata da Peppino Ortoleva, professore di storia dell’Università di Torino, e negli “strilli” del Corriere della Sera. Vi farete un affascinate viaggio negli eventi italici, dalle dichiarazioni di Mussolini alla Camera alla vittoria “repubblicana”, dall’elezione di Roncalli al pontificato al rapimento Moro, dallo scandalo di tangentopoli al commosso saluto a Giovanni Paolo II.

Gustatevi il passare del tempo seguendo gli spazi espositivi disposti a ferro di cavallo e i corridoi con i manifesti della Casa di Arese, ma tenete d’occhio le lancette dell’orologio per il locale al centro della mostra, che vi consigliamo di tenere per ultimo.

A suggerire una sosta prolungata sono le belle fotografie che ripercorrono le vicende dell’Alfa Romeo attraverso le immagini di eventi mondani e sportivi, stabilimenti e uomini che ne hanno scritto la leggenda. E se nella fretta vi siete persi i video precedenti, qui non rinunciate a rivedere le Giulia della Polizia inseguire i “cattivi”, “Il Laureato” Dustin Hoffman al volante del Duetto “osso di seppia” o “Il Divo” Servillo-Andreotti scendere dalla 164.

A completare l’attrattiva è il terzetto di auto presenti: la 15 HP Corsa del 1911, quando l’Alfa non portava ancora il nome Romeo, la 159 Gran Premio Alfetta, dominatrice del Mondiale di F1 del 1951, e la nuova Giulietta. Che, assicura il Direttore Marketing Communication Alfa Romeo Maurizio Spagnulo, rappresenta “il naturale proseguimento di un secolo dello stile e della cultura Alfa”. Una cultura che lascia il segno.

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