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Il Sultano del Brunei e i suoi tesori a quattro ruote, tanti i gioielli italiani

Di Emanuela Termonte
Pubblicato il 12 mar 2025
Il Sultano del Brunei e i suoi tesori a quattro ruote, tanti i gioielli italiani
Scopri la collezione d'auto del Sultano del Brunei, un viaggio tra Ferrari, Lamborghini e Bugatti rare, simboli di lusso e passione per i motori

Il garage del Sultano del Brunei rappresenta un universo straordinario di lusso e passione per i motori, con una raccolta che sfiora l’incredibile. La collezione auto Sultano Brunei, considerata tra le più sontuose al mondo, vanta oltre 700 esemplari, molti dei quali rari o addirittura unici. Tra questi spiccano ben sei Lamborghini Countach, quattro Bugatti EB110 Super Sport e tre Ferrari 288 GTO, senza dimenticare una Fiat Cinquecento trasformata in pick-up da Pininfarina, in una versione di lusso mai vista prima.

Passione Ferrari e Lamborghini

Il cuore pulsante della collezione è rappresentato dalle Ferrari rare, che includono gioielli come la 275 GTS con guida a destra e la 288 GTO in una esclusiva tonalità Indiana Blue. Non mancano pezzi unici commissionati direttamente dai migliori carrozzieri, come la Ferrari FX con cambio sequenziale ispirato alla Formula 1 o la versatile 456 Venice, disponibile in configurazioni di carrozzeria multiple. Tra le creazioni su misura spicca anche la Ferrari Mythos, una showcar che ha trovato una dimora permanente nel regno del Sultano.

La passione del Sultano si estende anche al mondo Lamborghini, con una sezione dedicata che comprende sei esemplari della Countach 25° Anniversario e altrettante Lamborghini Diablo, oltre alla LM002 in versione Estate, appositamente modificata per le esigenze reali. La collezione è ulteriormente arricchita da altre supercar iconiche, tra cui le quattro Bugatti EB110 Super Sport, un modello di cui sono stati prodotti solo 33-36 esemplari.

Molte auto sono in stato di semi-abbandono

Nonostante il valore inestimabile, la collezione non è immune da critiche. Molti veicoli sono stati lasciati in depositi senza manutenzione adeguata, trasformandosi in simboli di eccellenza meccanica abbandonati al tempo. Questo paradosso suscita sentimenti contrastanti tra gli appassionati di tutto il mondo, che vedono in queste opere d’arte su quattro ruote un patrimonio che meriterebbe una cura ben diversa. Sicuramente, tanti appassionati avrebbero maggiore riguardo per queste delizie a motore.

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