Immatricolazioni auto in Italia: più 1,51% ad agosto
In Italia, ad agosto le nuove immatricolazione di auto sono aumentate dell’1,51% rispetto a un anno fa. Ancora meglio l’usato, con più 12,25%.
Nel mese di agosto l’andamento delle immatricolazioni auto in Italia ha mostrato un segno positivo rispetto a un anno fa con una crescita dell’1,51%. Non si tratta però di una inversione di rotta rispetto ai mesi passati perché le immatricolazioni sono dovute a contratti stipulati nei mesi precedenti. I dati ufficiali resi noti dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti indicano che ad agosto sono state immatricolate 70.307 auto nuove rispetto alle 69.262 dello stesso periodo del 2010.
Molto meglio sono invece andate le transazioni relative a vetture usate, visto che le cifre rese note dalla Motorizzazione indicano 257.087 passaggi di proprietà, pari a un più 12,25% rispetto all’agosto dello scorso anno.
Come sempre, il dato complessivo nasconde cali di alcune marche e miglioramenti di altre. Fra le prime, ecco il gruppo Fiat con meno 3,17% nelle vendite, che hanno conseguentemente portato a una diminuzione anche della quota di mercato: 30,55% un anno fa e 29,14% ad agosto. Le cifre del Lingotto sono state salvate da Lancia, in salita del 22,18% in quanto a vendite e in piccolo recupero anche come quota di mercato nazionale. Sottotono Alfa Romeo (meno 2,68% le vendite) e ancora peggio Fiat che ha immatricolato l’8,19% di vetture in meno rispetto a 12 mesi fa.
Fra le vendite italiane di marche d’oltreconfine, vince Ford con 6.364 nuove vetture (più 9,76% sullo scorso anno), che batte VW anche se quest’ultima segna un notevole più 16,09%. Tra le altre, scende del 16,35% Opel, sale del 17,01 Peugeot e del 6,24 Renault.
Fra gli exploit in quanto a crescita di immatricolazioni c’è Hyundai (più 30,23%), che nel corso dell’anno scorso è diventato il brand automobilistico asiatico più venduto in Europa.
Un’inchiesta fatta dal Centro Studi Propotor GL Events, infine, ha mostrato che il 53% dei concessionari interpellati prevedono un calo della domanda negli ultimi mesi del 2011. Se il 43% vedono un numero di vendite stabili, solo il 4% prevede un incremento.
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