Immatricolazioni in Europa: mai così in basso
A gennaio vendite in calo dell’8,5%. L’Inghilterra sorregge il crollo, Germania, Francia e Italia in sofferenza. La Spagna confida negli incentivi.
L’Europa dei 27 (l’Unione europea più i quattro paesi Efta Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) registra in gennaio il più basso livello della storia nelle immatricolazioni e non arriva al milione di vetture. Secondo i dati comunicati dall’Acea (l’Associazione europea dei costruttori di auto), infatti, le vendite nel mese sono state 918.000, in flessione dell’8,5% rispetto allo stesso mese del 2012.
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«Il 2013 dell’auto non comincia bene e non poteva essere diversamente, in assenza di interventi di alleggerimento dell’enorme pressione fiscale sulle famiglie e del credito alle imprese», ha spiegato Jacques Bousquet, presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia. «Se ricordassimo che gennaio vale storicamente il 10% dell’immatricolato dell’anno, il consuntivo di questo mese proietterebbe a fine anno un risultato che non voglio nemmeno immaginare».
Dei 31 paesi analizzati solo 12 fanno meglio della media europea, che è sorretta soprattutto dalle vendite in Gran Bretagna (+11,5%), il secondo mercato europeo. La Germania, primo mercato, segna un -8,6%, l’Italia, che un anno fa era ancora terza per numero di immatricolazioni, scende al quarto posto perdendo il 17,6%, scavalcata dalla Francia, ai volumi del 1997, con -15,1%. La Spagna riprende leggermente quota grazie agli incentivi statali (-9,6%) e il Belgio cresce del 13,3% e diventa il quinto mercato occidentale.
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