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Impatto ambientale: il settore auto non è tra i più inquinanti

Di Tommaso Giacomelli
Pubblicato il 11 lug 2022
Impatto ambientale: il settore auto non è tra i più inquinanti
Secondo il Rapporto Annuale dell'ISTAT, l'impatto ambientale dell'industria dell'automobile in Italia è tra i più virtuosi dell'intera filiera.

L’inquinamento e l’impatto ambientale sono oggi giorno delle tematiche di importanza primaria, per questo l’ISTAT ha presentato il “Rapporto annuale”, nel quale si scopre con piacevole sorpresa che il settore dell’automobile è considerato come uno dei più positivi. L’industria delle quattro ruote in Italia è tra le meno inquinanti di tutto il territorio nazionale, con grande sorpresa di chi da sempre punta il dito sull’automotive per indicare i settori meno ecologici delle produzioni nostrane.

Il periodo in esame

Nello specifico, il Rapporto dell’ISTAT ha considerato un arco temporale di dieci anni, tra il 2010 e il 2019. La loro analisi, inoltre, si è “limitata” solamente all’impatto sull’ambiente dell’industria dell’auto, e non delle emissioni di CO2 nell’aria da parte del parco vetture circolante nel Bel Paese.  Infine, per i vari settori l’ISTAT per valutare i vari settori utilizza un indice chiamato SEI (Supply-chain Environmental Impact), che considera l’intera filiera.

I più dannosi per l’ambiente

Secondo lo studio affrontato con dovizia di particolari da parte dell’ISTAT, i settori più inquinanti sono: navigazione, metallurgia, minerali non metalliferi e agricoltura; mentre tra quelli a incidenza medio-alta sono aviazione, legno e alimenti/bevande/tabacco. Fra questi, un po’ nella sorpresa generale di tutti quanti, non figura l’automobile che risulta sicuramente un segmento più virtuoso.

Impatto ambientale: il ruolo dell’auto

L’automobile, dunque, risiede in uno spazio privilegiato insieme a macchinari e tessile/abbigliamento/pelli “con un impatto limitato sull’ambiente”. Il perché l’automotive possa godere di questo rispetto – sottolinea l’Istat, senza tuttavia entrare nello specifico dei comparti – si ritrova nel progresso tecnologico del settore e nel maggior uso delle fonti di energia rinnovabile.

Un’evoluzione che viene esaltata guardando gli stabilimenti dei costruttori, mentre gran parte del resto della filiera appare molto attardato rispetto a questa tematica così sensibile. L’idea del comparto automotive più pulito sicuramente farà bene all’immagine di un settore considerato spesso e volentieri – nonché ingiustamente – come sporco.

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