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Bruxelles prende tempo: slitta la stretta sulle emissioni auto

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 28 mar 2025
Bruxelles prende tempo: slitta la stretta sulle emissioni auto
La Commissione UE posticipa l'adozione delle nuove regole sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni, introducendo flessibilità per i costruttori.

Un nuovo rinvio caratterizza la proposta di modifica al regolamento UE sulle emissioni di CO2, un tema centrale per il settore automotive. La Commissione Europea ha deciso di posticipare ancora una volta l’adozione del documento che dovrebbe garantire maggiore flessibilità ai costruttori nel raggiungimento dei target di riduzione delle emissioni.

Una portavoce dell’esecutivo UE ha dichiarato che le “procedure scritte” potrebbero richiedere ulteriori discussioni, senza però fornire dettagli precisi sulle nuove tempistiche. Il cuore della proposta riguarda un periodo di valutazione triennale (2025-2027) per monitorare la conformità agli standard intermedi di emissioni, fissati a 93,6 grammi di CO2 per chilometro a livello di flotta aziendale.

Commissione Europea, la novità del “pooling”

Tra le novità, Bruxelles sta valutando l’introduzione di un meccanismo che permetta ai costruttori di dichiarare la formazione di “pooling” direttamente nel 2027, eliminando l’attuale sistema di notifiche annuali. Il pooling case auto consente ai produttori di aggregare le emissioni delle loro flotte, trattandole come un’unica entità, facilitando il rispetto delle normative.

Queste misure potrebbero rivelarsi cruciali per molti costruttori che lottano per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Secondo l’ICCT, aziende come Tesla, Volvo e BMW mostrano progressi significativi, mentre gruppi come Stellantis e Volkswagen rimangono distanti dai target prefissati. Inoltre, esempi di pooling, come l’alleanza tra Mercedes, Smart e Polestar, dimostrano come questa strategia possa accelerare la transizione verso una mobilità più sostenibile.

Il settore si trova di fronte a sfide importanti, con il rischio di pesanti sanzioni economiche per chi non si adegua. In attesa della decisione definitiva della Commissione, i produttori sono chiamati a navigare un panorama normativo in costante evoluzione.

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