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Lavori stradali ridotti del 50% a causa della crisi

Di Francesco Donnici
Pubblicato il 1 ott 2014
Lavori stradali ridotti del 50% a causa della crisi
Dal 2006 ad oggi, i lavori stradali sono stati tagliati del 50%, mettendo così a rischio la sicurezza e mandando il settore in crisi.

Dal 2006 ad oggi, i lavori stradali sono stati tagliati del 50%, mettendo così a rischio la sicurezza e mandando il settore in crisi.

Quello che emerge dall’analisi semestrale condotta dal Siteb – l’Associazione Italiana Bitume e Asfalto Stradale – è un quadro a dir poco allarmante: le attività di costruzione e manutenzione della rete stradale italiana risultano praticamente ferme. I consumi di asfalto negli ultimi 8 anni si sono dimezzati, passando dai 44 milioni di tonnellate del 2006, ai 22,5 previsti per l’anno in corso.

Questa situazione mette a serio rischio la sicurezza degli automobilisti, considerando che di questo passo l’intera rete stradale del nostro Paese è destinata a deteriorarsi sempre di più. Non bisogna inoltre dimenticare che l’aggravarsi della crisi che riguarda  questo settore mette a rischio i posti di lavoro di oltre 4.000 aziende impegnate nella realizzazione delle strade e 400 impianti di lavorazione del bitume, per un totale di 35.000 lavoratori e un indotto di 500.000 persone. Nei primi 4 mesi del 2014 il trend positivo del consumo del bitume (+8%) – dovuto agli interventi di manutenzione  per il rigido inverno  – aveva lasciato ben sperare. Purtroppo però, con l’arrivo della bella stagione, l’andamento del settore è ritornato in linea con la chiusura del 2013, considerato uno dei peggiori periodi degli ultimi anni.

La rete italiana conta circa 500.000 km di strade principali che diventano 850.000 km se si considerano anche quelle all’interno delle città, le vie secondarie e quelle private. Si tratta di un patrimonio dall’elevatissimo valore che rischia di essere perso a causa di una scarsa e poco programmata manutenzione. Nella maggior parte dei casi, i problemi sono più che seri se si considera il collasso degli strati di base sottostanti che invece di essere sostituiti, troppo spesso vengono aggiustati alla buona e in tutta fretta. Solo le autostrade con pedaggio sono in una situazione migliore, ma la loro lunghezza limitata copre soltanto 6.600 km della rete stradale.

 “Ci attendevamo decisamente di più dai primi passi del nuovo Governo. La ripresa del nostro Paese” –  ha dichiarato il Presidente Siteb, Michele Turrini –  “non può prescindere da un piano straordinario di investimenti sulle infrastrutture, in primis bloccando il depauperamento della nostra rete stradale attraverso il rilancio delle attività di manutenzione, troppo spesso rinviate a tempi migliori. Dopo la politica di annunci è tempo di dare maggiore concretezza alle indicazioni espresse sbloccando realmente il Paese, anche mediante una svolta nel sistema creditizio, la cui stretta continua a frenare gli investimenti e avviando a definitiva soluzione il problema dei ritardati pagamenti che ancora affligge le nostre aziende e non solo”.

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