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Lavoro duro per la Opel Insignia Sport Tourer OPC

Di Redazione
Pubblicato il 21 mag 2009
Lavoro duro per la Opel Insignia Sport Tourer OPC
Prima di vedere il mercato a fine anno la station wagon sportiva di Opel dovrà cimentarsi con 12 giorni di test al Nurburgring

Prima di vedere il mercato a fine anno la station wagon sportiva di Opel dovrà cimentarsi con 12 giorni di test al Nurburgring

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Chi l’ha detto che se hai un’auto familiare, non puoi aspettarti delle prestazioni da sportiva?

Sulla scia di altre auto, soprattutto tedesche, per le quali l’impronta aggressiva è irrinunciabile anche sulle versioni station wagon, Opel dopo aver presentato a Barcellona l’omologa versione berlina, si appresta a lanciare sul mercato la Insignia Sport Tourer OPC, dove OPC indica che non si tratta di una vettura normale, ma della versione “cattiva” della nuova creatura Opel.

I numeri parlano chiaro: motore da 2.8 litri V6 benzina turbo spinto al massimo, 325 CV, 435 Nm di coppia massima, da 0 a 100 km/h in 6,3 secondi, 250 km/h di velocità massima limitata elettronicamente e 1530 litri di capacità di carico. Un riassunto tra spazio e indole corsaiola.

Il cambio è un manuale a sei rapporti, la potenza, rispetto alla versione più sportiva attualmente in listino (la 2.8 litri V6 turbo Sport e Cosmo) è incrementata del 25% e il suono che produce lo scarico è più pieno e corposo grazie alle modifiche apportate.

Interessante la presenza della trazione integrale “Adaptive”, una 4×4 che si avvale di un asse anteriore chiamato HiPerStrut (High Performance Strut), più basso di 10 mm della versione a trazione anteriore della Insignia Sport Tourer, e del differenziale posteriore eLSD che riducono le vibrazioni sullo sterzo e aumentano la guidabilità. In più, con le sospensioni attive FlexRide, la risposta della vettura ai comandi del pilota risultano più immediate, più sportive.

Ma prima di vederla dal concessionario, la Insignia Sport Tourer OPC dovrà passare un test massacrante, che già la versione berlina della Insignia OPC ha affrontato: 10.000 km in 12 giorni sulla temibile pista del Nurburgring, che significano qualcosa come 180.000 km su strada normale.

E già, perché il test si svolgerà spingendo l’auto sempre almeno al 90% delle proprie possibilità costringendo cambio, motore e sospensioni ad un vero e proprio superlavoro. In 12 giorni di test, infatti, si calcola che saranno circa 27.000 i cambi di marcia, 35.551 le curve percorse e 487 i giri completati su una delle piste più difficili e impegnative del mondo.

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