Le pastiglie dei freni inquinano l'aria più dei motori diesel: lo studio
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Una nuova minaccia silenziosa si aggira nelle nostre città, e non si tratta dei tradizionali motori diesel. Secondo un recente studio dell’Università di Southampton, le particelle rilasciate dalle pastiglie dei freni si rivelano più pericolose di quanto si pensasse. Queste polveri freni, generate soprattutto dalle pastiglie dei freni organiche senza amianto, sono responsabili di gravi infiammazioni polmonari e malattie respiratorie croniche, mettendo in discussione l’attuale percezione dell’inquinamento urbano.
Pastiglie dei freni, nocive per l’aria
Il problema si aggrava con la presenza di fibre di rame, un materiale introdotto come sostituto “sicuro” dell’amianto. Tuttavia, il rame pastiglie freni si è dimostrato dannoso, correlato a patologie respiratorie e potenzialmente a un rischio tumorale maggiore. Un paradosso si osserva anche nelle auto elettriche: il loro peso superiore sottopone i sistemi frenanti a un maggiore stress, incrementando così la produzione di polveri nocive, nonostante l’adozione della frenata rigenerativa.
In questo contesto, le normative Euro 7, previste per il 2026, rappresentano un tentativo dell’Unione Europea di affrontare questa emergenza. Tuttavia, tali regolamentazioni non influiranno sui veicoli già in circolazione, lasciando irrisolto il problema del parco auto esistente. La necessità di un intervento coordinato e di tecnologie innovative per minimizzare i rischi legati ai sistemi frenanti è più urgente che mai.
La mobilità sostenibile: c’è necessità di migliorare il settore
Questo tema si intreccia con il dibattito sulla mobilità sostenibile, dove le sfide tecniche e ambientali richiedono soluzioni rapide e decisive. Mentre si promuovono batterie più ecologiche per i veicoli elettrici, la ricerca scientifica sollecita normative più stringenti e lo sviluppo di materiali e tecnologie in grado di garantire un futuro più salubre per le nostre città.
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