Elon Musk ha calato un jolly rivoluzionario, con la Model 3 la svolta vera nel mercato delle elettriche, il mondo dell’auto non sarà più lo stesso.
Elon Musk ha calato un jolly rivoluzionario, con la Model 3 la svolta vera nel mercato delle elettriche, il mondo dell’auto non sarà più lo stesso.
Un genio, il creatore di PayPal, SpaceX e naturalmente Tesla, oltre ad essere un giovane, gentile, straordinario imprenditore, il cui patrimonio personale a 44 anni è stimato in 13 miliardi di dollari, conta tra i suoi più sperticati ammiratori i migliori manager del settore auto. Gli amministratori delegati Marchionne e Ghosn, ad esempio, considerati i più capaci e geniali, non mancano di tesserne le lodi e guardano a Musk come un esempio straordinario di creatività imprenditoriale a cui ispirarsi.
Già perché, parlando anche solo di Tesla, il percorso di Elon Musk è davvero straordinario. L’idea di fondare una nuova Casa automobilistica per produrre solo elettriche e solo alto di gamma era stata unanimemente bocciata come il sogno patetico e irrealistico di un sognatore e considerata certamente destinata a fare la fine della Tucker di Preston Tucker o delle megalomanie aeronautiche di Howard Hughes.
In effetti chi mai avrebbe potuto immaginare che un’elettrica lussuosa, cara e prestazionale come la berlina Model S avrebbe potuto vendere 20.000 esemplari (2015) sul solo mercato nordamericano?
E invece, nonostante le ricorrenti voci di fallimento succedutesi in questi anni, l’incredibile affermazione, le vendite, i profitti di Tesla sono cresciuti oltre ogni più rosea previsione. Il “sognatore australiano” ha così spiazzato tutti i suoi detrattori, ha cominciato ad ampliare la gamma, con la presentazione del crossover Model X e oggi dai piccoli numeri dell’alto di gamma punta diretto a 500.000 vetture l’anno (!) con la compatta da 35.000 dollari (35.000 euro in Europa) Model 3.
Tesla nasce nella Silicon Valley, a Palo Alto, nel 2003, fa razzia di cervelli in informatica, in campo elettrico ed elettronico, di ingegneri, e si propone di diventare “l’azienda più innovativa al mondo”.
Conclude un accordo con Lotus per derivare sulla base Elise il suo primo modello di elettrica ad alte prestazioni, la Roadster, 340 km d’autonomia, 0/100 in 3,7, 200 km/h. Ai “piccoli volumi/prezzo elevato” della Roadster, presentata nel 2006 e prodotta dal 2008 al 2012, succede l’idea bislacca di una superberlina elettrica ad alte prestazioni ed alta autonomia, la Tesla Model S, immodestamente denominata da Musk “best car ever”, la migliore auto di sempre.
La Model S è un “alto prezzo/volumi medi”, si afferma, crea il credito di qualità e prestigio che la rende un simbolo qualificante per chi la possiede e molti personaggi pubblici ne diventano appassionati testimonial, Di Caprio per esempio.
La terza mossa è la presentazione di un nuovo tipo di Tesla, il crossover Model X, che ha appena iniziato la sua carriera commerciale con qualche problema nella complessa messa a punto delle spettacolari portiere ad ala di gabbiano, ora risolti. “Prezzo meno elevato, volumi medi” il target di Model X.
Poi, il 31 marzo scorso, Elon Musk cala l’asso, inizia la rivoluzione con Model 3, affascinante berlina compatta a due volumi, 345 km d’autonomia, prestazioni da sportiva e un prezzo accessibile, in produzione da fine 2017.
E’ l’apocalisse, 115.000 prenotazioni (con 1.000 dollari di caparra) nelle prime 24 ore ancor prima di averla vista, ad oggi hanno abbondantemente superato le 350.000, il che fa una liquidità potenziale a consegna di oltre 15 miliardi di dollari.
Model 3 è la rivoluzione, “volumi elevati, prezzo accessibile” con tecnologia avanzata, percorrenze elevate (cresceranno fino a 500 km), tempi di ricarica rapidissimi con le colonnine Tesla Supercharger (30′ per l’80% di carica), prezzo accessibile, prestigio e personalità.
Il target di 500.000 pezzi/anno ora appare credibile anche per gli scettici di ieri ed Elon Musk si avvia a vincere dove i grandi produttori, come GM, Renault/Nissan, Volkswagen, BMW hanno sinora sistematicamente fallito i propri obiettivi. Musk sta costruendo un’avveniristica mega fabbrica “Gigafactory” in Nevada per produrre almeno 500.000 all’anno delle sue esclusive batterie agli ioni di litio.
Infine, ciliegia sulla torta, prosegue l’installazione delle colonnine Supercharger, per la ricarica gratuita dei clienti Tesla, perché ce ne sia almeno una disponibile nel raggio massimo di 300 km in ogni parte del mondo. E’ la vera conquista di quote di mercato significative per l’elettrico, il punto di svolta inseguito da anni e mai raggiunto.
Se poi alle caratteristiche esclusive di Tesla si aggiungeranno incentivi e detassazioni da parte degli Stati, il mondo dell’auto cambierà drasticamente il mix di composizione dei suoi sistemi di alimentazione.
Ultimo elemento vincente dell’approccio Musk, la forte capacità di sviluppo ed evoluzione, ottenuta dall’acquisizione dei migliori cervelli e dalla certosina applicazione della filosofia del miglioramento continuo.
Il risultato è davvero l’azienda più avanzata del mondo e l’elemento che fa la differenza rispetto agli altri, cui Musk, con lungimiranza, ha lasciato aperto accesso alle proprie tecnologie (open sources), proprio perché contribuiscano anche col loro sviluppo alla continua evoluzione.
Dunque è un genio o no quest’uomo? Personalmente, in buona e qualificata compagnia, sono convinto di sì e sto seriamente pensando se versare i miei 1.000 euro di caparra per diventare possessore tra due anni, del simbolo della rivoluzione, una Model 3 rosso metallizzato.