L’anacronistico e iniquo balzello legato alla potenza dovrebbe diventare una discriminante “virtuosa” su consumi ed emissioni
L’anacronistico e iniquo balzello legato alla potenza dovrebbe diventare una discriminante “virtuosa” su consumi ed emissioni
In campagna elettorale, due anni fa, l’attuale presidente del consiglio aveva lasciato trapelare l’intenzione di abolire “non appena le condizioni economiche lo avessero consentito” l’iniquo balzello del bollo auto“… non se n’è più parlato.
L’antica tassa di circolazione era stata trasformata negli anni ’80 in tassa sulla proprietà, svincolata dalla circolazione o meno del veicolo e direttamente connessa al possessore intestatario “dell’amato bene mobile”. Il costo del bollo è a sua volta connesso alla potenza massima del motore secondo un criterio che individua le prestazioni dell’auto come fattore penalizzante.
Pur non illudendoci che un governo – dell’una o dell’altra fazione politica – sia disposto a rinunciare all”importante gettito fiscale derivato dal “bollo auto”, ci appare corretto notare – e far notare – che l’attuale sistema di tassazione non è in linea con il tanto auspicato sviluppo delle tecnologie di ottimizzazione del rendimento, leggasi potenza e consumi ma anche emissioni.
Il livello di emissioni, l’ormai famoso CO2, è infatti un indicatore di consumi reali. Un’auto dotata del sistema start e stop per esempio non consuma intrinsecamente meno di un corrispondente modello privo di questo dispositivo, ma consuma meno poichè il motore si spegne automaticamente durante le soste. Allo stesso modo un moderno cambio automatico – sia esso robotizzato, a doppia frizione o persino tradizionale – migliora i consumi (e di conseguenza le emissioni) nonostante gli eventuali attriti passivi perchè evita gli errori di ottimizzazione del rendimento che l’automobilista normalmente compie; è una sorta di utilizzatore saggio del complesso acceleratore/cambio/frizione che non perde mai attenzione e sensibilità come un normale utente “manuale”.
Ulteriori progressi nel rapporto emissioni/consumi provengono dal lavoro di affinamento della massa della vettura e, naturalmente, dallo sviluppo di sistemi di alimentazione ibridi, nei quali spesso l’alimentazione della motorizzazione elettrica di supporto a quella termica utilizza il recupero di energia generata proprio dal motore termico principale. L’estremo virtuoso del tema sono le future auto ad emissioni sero, quelle cioè totalmente alimentate da un propulsore elettrico, come la prossima Nissan Leaf.
A questo punto occorrerebbe semplicemente sostituire l’attuale criterio di tassazione basato sulla potenza massima del motore con un analogo sistema articolato sul livello di emissioni CO2. Le vetture ad emissioni zero potrebbero essere esentate dal bollo, mentre le auto con 300 g/km di CO2 potrebbero essere penalizzate indipendentemente dalla potenza espressa.
Semplice, logico, efficace nell’indirizzare le scelte dell’industria dell’auto e quelle dell’automobilista su auto più efficienti, più sicure, meno inquinanti, più facili nella guida. Sarebbero penalizzate le attuali non virtuose, i maxi SUV, le superberline, le sportive esagerate, ma credo sia proprio quello di cui abbiamo bisogno.[!BANNER]
Ad eccezione delle auto di interesse storico e collezionistico, per le quali già adesso sono attive specifiche agevolazioni, sarebbero certo penalizzate le auto più vecchie, di scarso valore, di alti consumi (non sempre) ed emissioni (sempre), ma esiste già lo strumento dell’incentivazione alla rottamazione che è efficace e che reindirizza il mercato in senso virtuoso. Si può fare, da subito, senza traumi e credo con un vastissimo consenso di opinione.
Signor ministro vogliamo sorprendere in positivo, buttar giù una mezz’oretta di proiezioni dei dati del parco circolante ed emettere un veloce decreto? Saremmo in molto ad esserli grati…