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Lotus: nel futuro la produzione in Cina?

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 24 giu 2017
Lotus: nel futuro la produzione in Cina?
Una news riportata da alcune fonti Web indicherebbe che i vertici di Geely potrebbero, nel futuro, spostare la produzione delle GT di Hethel in Cina.

Secondo alcune indiscrezioni “captate” dal Web, i vertici di Geely – holding cinese che nelle scorse settimane aveva annunciato l’intenzione di rilevare il 51% delle quote Lotus dalla malese Proton e il 49,9% delle azioni di quest’ultima dal gruppo DRB-HiCom – avrebbero al vaglio la possibilità di spostare la produzione delle GT di Hethel in Cina.

La notizia, resa nota da un “lancio” di agenzia da parte di Reuters, è stata immediatamente ripresa dall’edizione online di Automotive News. Il sito Web indica che, in seguito agli accordi di fine maggio tra Geely, Proton e DRB (la transazione potrebbe completarsi entro tre mesi), il proprietario del colosso cinese, Li Shufu, avrebbe indicato espressamente che, fra le priorità dell’operazione-Lotus, ci sarà un progetto per rendere maggiormente incisivi sul mercato entrambi i brand (Lotus, appunto, ma anche Proton), anche attraverso nuovi progetti hi-tech: su tutti, lo sviluppo di tecnologie di “intelligenza artificile” e di elettrificazione.

Ci si aspetta, in ogni caso, che il quartier generale di Lotus rimanga in Gran Bretagna: del resto, così è avvenuto per Volvo (acquisita da Geely nel 2010), la cui sede non si è mai mossa da Goteborg.

L’annunciata acquisizione di Lotus da parte di Geely e l’eventuale trasferimento delle linee di montaggio Lotus in Cina, potrebbero essere in qualche modo collegate al progetto di sviluppo del primo SUV per lo storico marchio di Hethel: una news che aveva tenuto banco alla fine di gennaio di quest’anno, e che porterebbe Li Shufu, in qualità di numero uno di Geely, a cercare un’amplificazione dei profitti anche attraverso costi di produzione ridotti.

In effetti, il mese scorso, con l’annuncio dell’acquisizione del 51% di Lotus da parte di Geely, era apparso subito chiaro come per la holding cinese l’obiettivo-Lotus potrebbe tradursi in un più ampio ventaglio di prodotti. In particolare, il marchio fondato da Colin Chapman, una volta sotto il definitivo controollo di Geely ne assumerebbe un ruolo di “luxury brand”: un po’ come avviene per Porsche con Volkswagen o per Lexus con Toyota, era stato osservato.

Una indicazione che potrebbe trovare conferma in una nota, diffusa sempre a fine maggio, secondo la quale il direttore esecutivo Geely, Daniel Donghui Li, avrebbe indicato come l’intenzione di Geely sarebbe di “Dare vita al grande potenziale che Lotus Cars può esprimere”, a significare che il Gruppo cinese terrebbe in grande considerazione l’expertise Lotus in materia di sviluppo di nuove tecnologie automotive, in massima parte rivolte alle tecniche progettuali nella costruzione di telai e verso le normative internazionali in materia di emissioni.

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