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Marchionne e Montezemolo... l'aria tesa di Parigi

Di Fabrizio Brunetti
Pubblicato il 4 ott 2012
Marchionne e Montezemolo... l'aria tesa di Parigi
Per chi sa leggere fra le righe, la conferenza stampa del Gruppo Fiat ha evidenziato il gelo tra Marchionne e Montezemolo, socio di Della Valle.

Per chi sa leggere fra le righe, la conferenza stampa del Gruppo Fiat ha evidenziato il gelo tra Marchionne e Montezemolo, socio di Della Valle.

Un Marchionne disinvolto, insolitamente sereno, pacato, garbato, sempre ironico come d’abitudine ma non tagliente e provocatorio, come qualche volta si mostra.

Questo il Sergio che si è presentato, in maglione ma con barba fatta, sottobraccio all’inappuntabile John Elkann, in grisaglia grigia, per assistere alla conferenza stampa Fiat che Olivier Francois, responsabile del brand Fiat, ha condotto con la consueta verve.

Francois è un creativo e un comunicatore di qualità; Marchionne lo sa e lo apprezza, tanto da averne fatto il simbolo dei manager che stima e portandolo alla responsabilità del brand Fiat, dopo i brillanti risultati conseguiti dal francese, prima in Lancia e poi in Chrysler/Lancia.

Dopo aver scambiato battute in grande familiarità con John Elkann durante lo speach, al termine si è congratulato con calore evidentemente sincero con Francois e lo ha voluto insistentemente accanto alla Panda 4×4 sotto il fuoco incrociato di fotografi e giornalisti, tra lui ed Elkann.

Il gruppetto sottobraccio e in gran familiarità, “una squadra affiatata” si direbbe, si è spostato nel contiguo stand Abarth, per la conferenza stampa dello scorpione, schierandosi attorno ad Harald Wester.

Lo stand accanto è quello Ferrari. Un Montezemolo scuro in volto si avvia verso lo stand Abarth, poi ci ripensa, torna sui suoi passi e non si unisce al gruppo.

Finisce lo speach di Wester e Marchionne si sposta con Elkann e Wester nello stand Ferrari, dove sta per iniziare la presentazione del Presidente Montezemolo. Marchionne si allontana appena Montezemolo inizia a parlare, i due non si salutano né manifestano alcun cenno d’intesa o partecipazione.

Tutto quello che ho raccontato è la cronaca fedele e documentata dalle nostre foto de “l’aria di Parigi”, evidentemente tesa, anzi i due si sono esplicitamente evitati.

Ho imparato per esperienza di mestiere che i segnali che si colgono nelle espressioni e nei gesti valgono più di mille parole, ufficiali e non.

Certo non fa piacere all’ambiente Fiat la ventilata discesa in politica del Presidente della Ferrari, né tantomeno viene apprezzata la familiarità personale e di business tra Montezemolo e quel Della Valle che con singolare livore si è lanciato in giudizi pesanti e battute taglienti nei confronti del management Fiat e di Marchionne personalmente.

Possibile una familiarità, uno spirito di squadra con un Presidente Ferrari amico e socio del nemico più rancoroso e che sembra in questo momento più interessato al suo futuro in politica che a quello in Ferrari?

Sia come sia, il Montezemolo di Parigi era, come Jack Frusciante, “fuori dal gruppo”. Che sia il suo ultimo Salon nel ruolo di Presidente della Ferrari?

Certo porta dalla sua gli ottimi risultati del Cavallino, anche in termini finanziari, ma probabilmente se Montezemolo decidesse di “farsi da parte”, per dedicarsi ad altro impegno, Fiat ringrazierebbe “per la preziosa e duratura collaborazione” ma augurerebbe al Presidente uscente con cordialità, un brillante futuro nel nuovo ruolo.

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